Tanti gli elementi da celebrare nel giorno che chiude i test di novembre e che vede i padroni di casa imporsi all'Aviva con lo stesso risultato con cui avevano sconfitto due settimane fa l'Argentina, completando così la serie con tre successi e una sconfitta contro gli All Blacks, mentre i Wallabies pareggiano i conti con due vittorie (Inghilterra e Galles) e altrettante debalce (Scozia ed Irlanda).
Oltre ai già citati 150 anni della federazione di casa - maglia speciale per l'occasione-, si celebrano le 134 presenze in maglia verde del pilone Cian Healy, che entra in campo accompagnato dai due figli e supera il leggendario Brian O'Driscoll, diventando il giocatore irlandese con il maggior numero di presenze internazionali.
Dall'altra parte, l'omologo James Slipper arriva a 143 caps, superando Sergio Parisse e diventando il quarto giocatore di sempre per gettoni a livello mondiale.
Infine, pomeriggio particolare per i due tecnici. Da una parte Joe Schmidt, che torna in Irlanda, dove è stato allenatore tra il 2013 e il 2019, e dall'altra Andy Farrell, all'ultima con la nazionale del trifoglio prima di prendersi un anno sabbatico per guidare, proprio in Australia, i prossimi British and Irish Lions.
E la partita non tradisce le attese, rivelandosi da subito spettacolare. A marcare per primi sono gli ospiti con un calcio piazzato dalla distanza di Noah Lolesio.
Wallabies che vanno a trovare anche la prima meta di giornata. A mettersi in mostra è di nuovo l'enfant prodige Joseph-Aukuso Suaalii, che in qualche modo recupera un up and under e mette in movimento l'attacco gold and green. James Lowe tenta il tutto per tutto con un intercetto che non riesce in piena inferiorità numerica e spalanca quella che sembra essere un'autostrada verso l'angolo per Andrew Kellaway, che tuttavia viene braccato alle gambe da un prodigioso recupero di Sam Prendergast.
L'Australia non si scoraggia per l'occasione sfumata, riorganizzandosi immediatamente e cambiando fronte d'attacco, passando rapidamente palla da destra a sinistra, dove stavolta l'eroe di Twickenham, Max Jorgensen, è bravo a sfruttare il mismatch in velocità con Jamison Gibson-Park tuffandosi in bandierina. Una trasformazione quasi impossibile da parte di Lolesio mette gli uomini in maglia gialla avanti 0-10.
La reazione irlandese arriva dopo un calcio di punizione con una serie di cariche ravvicinate e alla fine, il passaggio all'altezza di Gibson-Park trova l'accorrente Josh van der Flier, che a tutta velocità rompe la diga avversaria e trova la linea.
Nel finale di parziale, Lolesio trova altri tre punti mandando le squadre al riposo con gli ospiti avanti 5-13.
La ripresa si apre, tuttavia, con l'Irlanda che prima accorcia con Prendergast e poi compie il sorpasso, grazie all'ennesima giocata in touche - vero e proprio leitmotiv di giornata. Gibson-Park manda dentro Lowe, che a sua volta serve all'interno Robbie Henshaw. Il centro di Leinster viene placcato a pochi passi dalla meta, ma di fatto apre una voragine al centro, dove si inserisce capitan Caelan Doris sullo sviluppo dell'azione per marcare proprio sotto ai pali.
La partita diventa più tattica e meno avvincente, ma l'Australia riesce a riportarsi a +1 prima e ad allungare poi sempre grazie alla precisione dalla piazzola di Lolesio.
Si entra, così, negli ultimi dieci minuti di gara con i Wallabies avanti 15-19 e l'Irlanda che sente l'amarezza per il rischio di una festa rovinata.
Dopo aver debuttato con tanto di meta contro le Figi, il giovane tallonatore Gus McCarthy diventa il vero eroe di giornata anche contro l'Australia, segnando la sua seconda marcatura internazionale in altrettante presenze.
Azione classica del rugby irlandese: lancio in touche ai cinque metri e drive ravvicinato che porta oltre il tallonatore di casa, facendo andare in visibilio il pubblico di Dublino.
Jack Crowley, autore del calcio di spostamento che aveva costretto in precedenza l'estremo Tom Wright a rifugiarsi in rimessa laterale per dare il via all'azione decisiva, aggiunge i punti extra, chiudendo così la sfida sul punteggio di 22-19, in una serata con tanti motivi per celebrare da parte irlandese, in attesa di tornare in campo per difendere la corona nel prossimo Guinness Sei Nazioni.