Partita da vincere a tutti i costi per gli uomini di Steve Borthwick, dopo la sconfitta bruciante contro la Nuova Zelanda, proprio quando tutto sembrava andare nella direzione di un successo storico a Londra.
I PRECEDENTI
Le ultime sfide tra queste due formazioni risalgono alla serie in Australia del 2022. L'Inghilterra, allora sotto la guida dell'ex tecnico dei Wallabies, Eddie Jones, vinse 2-1, recuperando dalla sconfitta iniziale per 30-28 a Perth con il doppio successo 25-17 e 21-17 a Brisbane e Sidney. A livello maschile, l'Inghilterra ha vinto in 10 delle ultime 11 occasioni contro i gold and green, e proprio il match inaugurale del tour 2022 rimane l'unica sconfitta.
Quello di questo fine settimana sarà il primo scontro in territorio inglese dal 2021 e l'ultima volta i padroni di casa si imposero 32-15.
COSA C'E' IN PALIO?
Nel match si assegnerà l'Ella-Mobbs Trophy. In caso di vittoria o pareggio, l'Inghilterra manterrà il trofeo, in passato meglio conosciuto come Cook Cup dal 1997 al 2021, per la quindicesima volta. Ora la coppa è intitolata congiuntamente alla leggenda Wallabies di origini aborigene (25 caps) Mark Ella e all'eroe di guerra inglese Edgar Mobbs, che disputò 9 partite con il XV della rosa prima di rimanere ucciso in battaglia sul fronte occidentale nel 1917.
UNA BUCCIA DI BANANA DA EVITARE
Dopo una buona partenza contro la Nuova Zelanda, match in cui l'Inghilterra è stata avanti fino ai 10' conclusivi, l'Inghilterra proverà a mettere in campo una prova più completa nel fine settimana.
Ben Youngs, il giocatore inglese con il maggior numero di presenze internazionali, nel suo podcast intitolato "For The Love Of Rugby" ha indicato con sicurezza l'Inghilterra come sicura vincitrice.
Tuttavia, ha anche riconosciuto i rischi potenziali dell'incontro, dato che l'Australia vedrà proprio nell'Inghilterra il suo target principale per far capire la nuova aria che tira con la guida di Joe Schmidt.
Schmidt ha preso le redini dei Wallabies nel gennaio 2024 - dopo un passato di successo con la "sua" Nuova Zelanda e con l'Irlanda - e ha avuto da subito un inizio in salita nella sua carriera australian, vincendo appena quattro partite su nove. Le possibilità di rinascita sono comunque evidenti, basti pensare ai risultati risicati contro la Nuova Zelanda nel Rugby Championship.
Ad ogni modo, questa rischia di essere la serie più lunga di insuccessi dello stesso Schmidt come capo allenatore a livello internazionale. Soltanto una volta sinora le cose sono andate peggio per lui, con le 4 sconfitte tra 2015 e 2016 alla guida dell'Irlanda, che inclusero pure una debacle a Twickenham - oggi Allianz Stadium - contro l'Inghilterra.
ULTIME DALLE SQUADRE
Dopo il ritiro dal rugby internazionale di Joe Marler, il suo posto è stato preso da Asher Opoku-Fordjour, pilone esordiente e stella nascente dei Sale Sharks. Opoku-Fordjour, che ai più sarà già conosciuto per quanto fatto con la nazionale under 20 vincitrice dell'ultimo Championship, sarà di supporto sul lato sinistro ad Ellis Genge e Fin Baxter. In aggiunta alla squadra anche il seconda linea di Bath Charlie Ewels, al posto di Ted Hill.
La rosa australiana per le serie include l'ex rugby league Joseph-Aukuso Suaalii e l'ex ala di Leicester Harry Potter. Nella squadra c'è, poi, l'esordiente Tane Edmed, ventunenne mediano di apertura dei Waratahs. Will Skelton, in precedenza anche capitano dei Wallabies, torna a disposizione dopo l'infortunio, così come Samu Kerevi, di rientro dall'esperienza in Giappone.
Suaalii, conosciuto per il suo stile di gioco aggressivo, farà il suo esordio nel rugby a quindici dopo il suo trasferimento dai Sydney Roosters ai Waratahs, mentre Potter torna in Inghilterra dopo le sue apparizioni positive con i Tigers nella Premiership.