Schmidt è stato alla guida dell'Irlanda in un periodo di rinnovamento e successi senza precedenti tra il 2013 e il 2019. Per lui un ritorno emozionante davanti al pubblico di Dublino, ma anche un ruolo da giocare quale guastafeste, pronto a rovinare il party con la sua Australia.
TESTA A TESTA
Irlanda ed Australia si sono affrontate 37 volte, la prima nel 1927. I Wallabies storicamente si sono imposti più volte, 22, contro i 14 successi irish e un pareggio.
Di recente, tuttavia, i destini sono stati spesso differenti e sono stati i padroni di casa a fare la parte del leone, vincendo quattro delle ultime cinque sfide tra le due squadre. Tre di queste vittorie sono arrivate proprio con Joe Schmidt alla guida della formazione in maglia verde.
Gli ultimi tre confronti disputati a Dublino sono tutti stati decisi con una differenza punti di 3 e l'ultima vittoria australiana in trasferta è datata 2013.
Un nuovo successo irlandese porterebbe ad eguagliare la striscia positiva più lunga di sempre contro la nazionale oceanica, quattro partite di fila tra 1958 e 1968.
STATO DI FORMA
La formazione di Andy Farrell arriva al match dopo delle Autumn Nations Series altalenanti. L'imponente serie positiva di 19 vittorie all'Aviva Stadium è stata interrotta ad inizio mese dalla sconfitta contro gli All Blacks. Tuttavia, dopo quella partita, sono arrivati i successi contro Argentina e Figi.
Lo scontro con i Pumas è stato intenso ed è culminato in una vittoria di misura per 22-19. Al contrario, sabato scorso il match contro le Figi ha visto un'Irlanda in controllo e dominante, nonostante le rotazioni di formazione, con sette cambi complessivi, imponendosi 52-17 con otto mete marcate.
I padroni di casa arrivano alla partita con una difesa in ottime condizioni, che ha concesso il numero inferiore di ingressi nei ventidue per match (6,6) e il numero minore di punti ad ingresso (1,8) nel 2024 tra le nazionali di prima fascia, mentre l'Australia continua ad avere qualche grattacapo con 11,4 ingressi a partita, il numero maggiore tra le squdre Tier 1.
I Wallabies hanno iniziato alla grande il loro novembre, alzando le aspettative nei confronti della possibilità di tornare a far segnare un Grande Slam dal 1984. Le vittorie iniziali contro Inghilterra e Galles hanno messo gli australiani sulla buona strada, ma la deludente sconfitta 27-13 di domenica scorsa contro la Scozia ne ha infranto i sogni e fatto tornare gli uomini di Schmidt sulla terra. Ora, insomma, voleranno a Dublino desiderosi di rifarsi e dimostrare il proprio valore contro una formidabile squadra irlandese.
ULTIME DALLE FORMAZIONI
Dopo i problemi al ginocchio patiti nel camp di allenamento in Portogallo, il pilone Tadhg Furlong rimane indisponibile, non riuscendo così a mettere assieme alcuna presenza in questa serie. Altrettanto fuori dai giochi anche Ryan Baird, dopo il trauma cranico subito nella vittoria di misura sull'Argentina.
Tanti gli infortuni e i problemi per Farrell, che dovrà rinunciare anche a Jamie Osborne e Jacob Stockdale, entrambi costretti a lasciare il campo contro le Figi rispettivamente per problemi agli adduttori e al ginocchio.
Oltre alla vittoria, ci sono record che aspettano sia da parte irlandese che australiana. Cian Healy è in attesa di giocare la sua 134esima partita internazionale e superare così il leggendario Brian O'Driscoll quale giocatore con il maggior numero di presenze nella storia per l'Irlanda; l'unico pilone con più caps è James Slipper, che potrebbe a sua volta disputare la 143esima partita con i Wallabies, superando Sergio Parisse e diventando così il quarto giocatore per presenze internazionali al mondo dietro Alun Wyn Jones, Sam Whitelock e Richie McCaw.
Nell'Australia, permane l'incertezza attorno alla giovane stella nascente Joseph-Aukuso Suaalii, uscito anzitempo dallo Scottish Gas Murrayfield domenica per un problema alla mano, causato dall'impatto con il capitano highlander Sione Tuipulotu.
Inoltre, rimangono indisponibili il centro Samu Kerevi, ancora squalificato dopo il cartellino rosso rimediato contro il Galles, e l'ex capitano Will Skelton che non potrà essere del match in quanto fuori dalle finestre internazionali ufficiali previste da World Rugby.