L'Italia arriva alla sfida di sabato dopo alcuni mesi di sosta con i soli club impegnati, un aspetto che tuttavia non sembra particolarmente preoccupare il commissario tecnico che, in questi giorni, ha festeggiato il suo primo anno dall'annuncio alla guida della nazionale italiana.
"Non mi sento preoccupato - conferma l'ex Stade Francais -, anche se ovviamente non giochiamo assieme dal 21 luglio contro il Giappone e veniamo comunque da una tournée durissima. Abbiamo fatto quattro allenamenti soltanto, ma con tanta intensità e lo sforzo dei giocatori è stato notevole, per cui sono convinto che sì, ci saranno sicuramente cose da migliorare a livello di coordinazione e automatismi, ma anche situazioni in cui sapremo essere efficaci. Ho molta fiducia in questo gruppo e nella capacità che avrà di compensare alle mancanze con tanto lavoro e voglia. Per il resto, mi attendo una partita equilibrata e spero che potremo mettere in campo ciò che abbiamo preparato".
A venire testata da un attacco incisivo come quello argentino, dove non mancano estro e fantasia, sarà soprattutto la difesa.
"Continuiamo a preparare il nostro sistema difensivo con ruoli chiari, in modo da partire da quella che è una nostra base e poi analizziamo gli attacchi delle altre squadre, dove possono essere pericolosi in campo. L'Argentina gioca molto sull'ampiezza e ha giocatori in grado di metterti in difficoltà grazie alle qualità che hanno e poi, come già detto, anche la difesa è una questione di automatismi. Per avere una buona velocità di linea, è necessario avere ritmo assieme perché per poterlo fare bene devi sentire la fiducia di chi ti sta vicino. Spero che sabato vedremo una squadra in grado di mettere pressione e non lasciare spazi ai nostri avversari, altrimenti ci aspetta un pomeriggio complicato".
Nella formazione, premiato Page-Relo in mediana, Spagnolo alla prima da titolare per Fischetti non al 100% e per il resto scelte che vanno nell'ottica del consolidamento del gruppo già visto in estate e prima nel miglior Sei Nazioni della storia per l'Italia.
"Abbiamo guardato in particolare ad una combinazione delle performance durante il tour estivo, chi in pratica aveva giocato bene e chi è partito in maniera positiva nei club ad inizio stagione, oltre che guardando chi si è comportato in maniera ottimale in allenamento e alla fine da questi dati sono emersi titolari o comunque chi parte nei ventitré. Ho parlato con Alessandro Fusco come mediano di mischia già dal primo giorno, spiegandogli che proprio per questi motivi lui non sarebbe stato in campo contro l'Argentina e stiamo provando, in tal senso, a dare una sorta di continuità a quanto già fatto".
In panchina, nonostante la sfida potrà verosimilmente giocarsi molto davanti tra i due pacchetti di mischia, entrambe le squadre hanno optato per un'opzione 5-3.
"La 5-3 è la modalità più sicura - spiega lo stesso Quesada -. Anche se dovessero capitare infortuni o problemi, siamo sempre in grado di adattarci e trovare una soluzione. Con l'opzione 6-2, invece, magari hai maggiori possibilità per gli avanti, che sono quelli che tendono a stancarsi di più e per i quali serve un apporto maggiore di energia, ma è sempre un piccolo rischio che si prende. Assieme allo staff, per questa partita, abbiamo pensato di non prenderci questo rischio, dando fiducia a questo gruppo di 5 avanti. D'altronde, il mio pensiero è che ci saranno due partite nella partita. I primi 50' saranno durissimi e poi ci saranno i 30' finali. Proveremo ad avere un buon XV all'inizio e altrettanto per la seconda parte. Credo in generale ci sia esperienza e complementarietà tra i ruoli".
Partita, come annunciato ormai da tempo, particolare per le emozioni di Gonzalo Quesada, chiamato a confrontarsi per la prima volta da capo allenatore contro il suo passato sia come giocatore che come allenatore.
Argentina che rappresenta sempre più una realtà solida nel panorama internazionale e a dimostrarlo ulteriormente sono arrivati i risultati dell'ultimo Rugby Championship.
"Mancano giocatori importanti, ma ancora comunque rimangono una squadra fortissima, con un gruppo profondo, pieno d'esperienza e credo sia significativo di quanto prendano in seria considerazione questa partita - conclude il commissario tecnico degli Azzurri -. Nel gruppo allargato l'Argentina ha portato diversi esordienti e questa partita, considerando anche che siamo dietro di loro nel ranking, poteva essere un'occasione per farne giocare più di qualcun e invece non sarà così.
Noi abbiamo analizzato un po’ loro modo di difendere e giocare, non ci sono tante debolezze, altrimenti sarebbe stato impossibile vincere contro tre grandi formazioni dell'emisfero meridionale come Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia. Invece, da parte nostra, ci sono pochi cambiamenti, pensati più come adattamenti per preparare le prossime partite e il Sei Nazioni, il focus è sul nostro gioco, senza pensare troppo all'avversario.
Comunque, non penso che sarà una partita dove io e Contepomi e in generale gli allenatori saremo troppo determinanti, visto che sono due squadre piene di leader naturali, con gruppi di giocatori con tanta esperienza, in grado di assumersi responsabilità in ogni momento. Certo, conosco bene almeno il 70% dei giocatori argentini e ritrovo diversi di loro dopo un po' di tempo, così come mi ha fatto piacere leggere cos'hanno detto negli ultimi giorni su di me.
Penso che i Pumas continueranno a cercare una loro continuità per crescere ancora rispetto a quanto fatto durante l'ultimo Rugby Championship, e lo stesso vale per noi. Saremo focalizzati sul cercare di non fare un passo indietro rispetto alla bella partita contro il Giappone e per partire con il piede giusto a novembre".