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UN VOLTO FAMILIARE

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Tomás Albornoz ha dovuto dimostrare molta pazienza, ma ora il ventisettenne sta cogliendo i frutti dell'aver tenuto la testa bassa, ascoltando ed imparando

L'Argentina debutterà nelle Autumn Nations Series contro l'Italia il prossimo 9 novembre, per affrontare poi l'Irlanda il 16 e chiudere il tour contro la Francia il 23 - tutti gli incontri in Italia saranno visibili su Sky Sport.

All'inizio dell'anno, il giocatore del Benetton Treviso era secondo nelle scelte per la maglia numero 10 dei Pumas, un numero divenuto famoso grazie a campioni come Juan Martin Hernández e Nicolás Sánchez, e fino agli ultimi mesi saldamente nelle mani di Santiago Carreras, almeno prima delle sfide internazionali di luglio e dell'ultimo Rugby Championship.

Carreras e Sánchez sono stati, inoltre, i due mediani di apertura dell'Argentina alla Coppa del Mondo 2023 e il primo ha mantenuto lo scettro anche nei test estivi contro la Francia.

Albornoz è poi partito nell'incontro successivo con l'Uruguay e, nonostante abbia marcato otto trasformazioni ed un calcio di punizione, all'avvio del Rugby Championship, Carreras aveva regolarmente ripreso il suo posto nelle gerarchie della squadra, mentre Albornoz era partito dalla panchina, subentrando addirittura come estremo.

Un qualcosa di simile a quanto già visto con il Benetton Treviso. Arrivato nel 2021, ha dovuto prima competere con l'internazionale azzurro Paolo Garbisi, per la titolarità all'apertura, e poi con Jacob Umaga.

Tuttavia, verso la fine del Rugby Championship, la maglia è diventata sua, dopo aver fatto vedere tutte le sue qualità nelle vittorie contro Australia e Sudafrica. Purtroppo per la selezione allenata da un altro ex del ruolo, Felipe Contepomi, non è arrivato il lieto fine di un primo storico successo nella kermesse, ma il talento nativo di Tucumán ha potuto comunque mettere a referto una meta e una trasformazione nella sconfitta conclusiva per 48-7 contro gli Springboks.

“Mi trovo comunque bene con questi giocatori, Jacob e Santi - dice lo stesso Albornoz -. Dobbiamo tutti lavorare assieme e aiutarci e quindi anche condividere idee ed opinioni.

Con Jacob ci sono stati momenti in cui sono stato schierato come estremo con lui all'apertura e altre volte è successo l'opposto. Giocare ad estremo ha delle caratteristiche in comune con il farlo da mediano e quindi mi vanno bene entrambe le posizioni, anche se forse sono cresciuto di più come apertura".

CAPO ALLENATORE E MENTORE

Certo è stato d'aiuto il fatto che, come detto, lo stesso Contepomi sia stato tra i migliori numeri 10 dell'Argentina nella sua storia. Durante la Coppa del Mondo 2007, venne spostato come primo centro, diventando una sorta di maestro per Hernández, a sua volta spostato più avanti da estremo. E fu una mossa che pagò i propri dividendi in maniera spettacolare, dato che l'Argentina chiuse al terzo posto.

Contepomi aiutò notevolmente anche un giovane Johnny Sexton al Leinster, prima di farsi da parte e lasciare all'irlandese il proprio spazio nel cammino verso la gloria personale.

Tracce della sua influenza, ad ogni modo, possono essere ritrovate nella performance di Albornoz contro il Sudafrica, in particolare nella meta marcata e nel calcio decisivo, che ha consentito al team sudamericano di vincere per la prima volta nella stessa edizione del torneo contro Australia, Nuova Zelanda e Springboks.

“Lavorare con lui è eccezionale e vuole che pensiamo continuamente ad attaccare, non importa la posizione in campo - continua Albornoz -. Se vediamo lo spazio, in qualsiasi punto del terreno ci troviamo, vuole che proviamo a sfruttarlo e che attacchiamo il più velocemente possibile.

Cerco sempre di prendere il maggior numero di informazioni possibili da lui e, un'altra cosa che gli riesce particolarmente bene, è il fatto di chiedere continuamente un nostro feedback. Sia che pensiamo si tratti del miglior modo possibile di attaccare o che valutiamo la possibilità di altre scelte.

Siamo rimasti abbastanza soddisfatti di quello che abbiamo fatto (nel Rugby Championship), anche se alla fine non siamo riusciti a vincere. Per la prima volta abbiamo sconfitto tutte le avversarie e pertanto già questo ci ha reso molto contenti. Ora dobbiamo continuare ad allenarci al meglio per le tre prossime partite. Abbiamo alcuni volti nuovi in squadra e dovremo essere pronti a tre grandi sfide".

LE GIOIE DOMESTICHE

L'Argentina inizierà la preparazione con il raduno di Parigi e, dopo una settimana nella capitale francese, si trasferirà in Italia, nel Nord-Est, per affrontare gli Azzurri ad Udine.

Territori familiari per Albornoz, dato che lo Stadio Friuli si trova ad appena due ore di distanza dalla sua casa di Treviso.

“Sarà bello giocare in Italia e ancora di più per me, dato che praticamente conosco tutti i miei avversari che giocano con me - conferma il diretto interessato -. Siamo di fatto assieme quasi ogni giorno in allenamento e sono tutti miei amici, e quindi sarà una partita speciale e divertente.

Sarà molto importante partire bene con una vittoria, non soltanto perché si tratta dell'Italia, ma soprattutto per continuare a far risaltare ciò che abbiamo fatto nel Rugby Championship e per poter dimostrare di essere in grado di giocare ancora su quegli standard. Siamo orgogliosi di come abbiamo giocato e vogliamo tornare a quel livello il prima possibile".

Una volta chiusa la campagna italian, Albornoz e soci voleranno a Dublino per affrontare l'Irlanda all'Aviva Stadium, per poi chiudere a Parigi contro la Francia.

Storicamente, ci sono state sfide memorabili per l'Argentina contro Irlanda e Francia, ma di recente i verdi dell'isola di smeraldo hanno iniziato una contesa più accesa contro la Nuova Zelanda. Sia loro che la Francia, poi, hanno sviluppato un rapporto simile con il Sudafrica, soprattutto considerando che l'Irlanda detiene forse l'unico titolo che attualmente manca agli Springboks, vale a dire essere la prima formazione al mondo nel ranking ufficiale.

“Giocare contro la migliore squadra al mondo è sempre speciale e sarà una grande sfida per poter dimostrare ciò che siamo in gradodi fare. Dobbiamo tenere a mente che non abbiamo mai vinto a Dublino e quindi anche questo è un nostro obiettivo. So tutto sulla rivalità del recente passato, dopo le nostre vittorie ai Mondiali del 2007 e del 2015 e praticamente tutti mi hanno detto come sono state.

Non ho mai giocato in Francia e quindi spero di poter essere della gara. Loro ci hanno battuti l'ultima volta che li abbiamo affrontati e abbiamo perso anche nell'ultima occasione in cui li abbiamo affrontati allo Stade de France e pertanto dovremo arrivare al meglio al match. I miei compagni mi hanno raccontato com'è giocare là e di come il pubblico possa renderti davvero la vita difficile a volte".