Il calcio d'avvio di Marcus Smith è salutato dalla pioggia battente suTwickenham. Ben Earl viene penalizzato per non essere rotolato via, consentendo al capitano del Giappone Naoto Saito - sostituto di Antoine Dupont a Tolosa - di provare a mettere tra i pali i primi punti del match. Tuttavia, il suo tentativo termina lateralmente e l'occasione sfuma.
Alla prima occasione in cui l'Inghilterra riesce a giocare nei ventidue avversari, un passaggio no look creativo di Smith mette Ollie Lawrence nello spazio, originando un facile due contro uno che porta Earl alla prima meta dopo dieci minuti.
L'Inghilterra torna subito all'attacco e, dopo molteplici violazioni di fuorigioco da parte del Giappone, Sam Underhill entra di forza da breve distanza, segnando la seconda meta britannica in rapida successione, con una media di un punto al minuto.
La meta numero tre arriva al 23', quando il capitano Jamie George si lancia da distanza ravvicinata dopo un impressionante lavoro in maul da parte degli avanti inglesi.
La prestazione dominante dell’Inghilterra nel primo tempo continua, con George che beneficia nuovamente di un altro potente drive inglese. Smith conferma il suo 100% dalla piazzola, trasformando tutte le marcature e portando i suoi avanti 28-0.
Tuttavia, il Giappone reagisce con una marcatura di livello mondiale. Raccolta all'interno del capitano Saito, dopo un bel break del centro Dylan Riley e lo stesso Saito chiamato ad aggiungere gli extra.
L'Inghilterra torna subito all'attacco e una buona manovra vede l'ovale arrivare al largo verso un Ollie Sleighthholme apparentemente senza opzioni, ma capace invece di rientrare e scivolare oltre la linea per la quinta meta albionica.
La meta di Sleightholme rappresenta in pieno lo spirito dei primi quaranta minuti, mettendo in chiaro la voglia di imporsi da parte degli uomi di Steve Borthwick, che può esultare per il punteggio più largo della frazione di gioco iniziale da quando è capo allenatore in carica.
La ripresa inizia, invece, in maniera più tranquilla rispetto al festival delle mete andato in scena in precedenza, e per vedere i primi punti sono necessari addirittura tredici minuti. Ad ogni modo, una volta sbloccata la situazione, è di nuovo stato spettacolo sul cielo di Londra.
Un lancio troppo lungo in rimessa laterale da parte giapponese, viene raccolto dall'Inghilterra che, con una serie di passaggi rapidi trasmette palla ad Henry Slade. Calcetto a seguire d'astuzia e raccolta di Tommy Freeman. Sentendo la pressione avversaria in arrivo, l'estremo dei Tigers manda all'interno un offload quasi alla cieca, che capita perfettamente tra le mani di George Furbank. Smith stavolta fallisce il tentativo di trasformazione - primo errore di giornata - e si resta sul 40-7.
Sei minuti più tardi, nuova marcatura dei padroni di casa, stavolta ad opera del subentrato Luke Cowan-Dickie con una partenza assistita di potenza da pochi metri.
Non si fa attendere la risposta nipponica poco dopo l'ora di gioca, ancora una volta con una giocata che mette in mostra tutto il dinamismo della linea offensiva della formazione di Eddie Jones, nata da un altro bel break stavolta di Tomaki Osada e, dopo una serie di fasi, la seconda meta dei Brave Blossoms viene siglata da Kazuki Himeno e trasformata da Takuro Matsunaga (45-14).
Tom Roebuck entra di prepotenza subito dopo grazie ad un passaggio incredibile di Fin Smith, ma viene fermato appena a due metri dalla marcatura. Serie di pick and go da parte degli avanti e doppietta personale per Cowan-Dickie. Marcus Smith ritrova la forma del primo tempo, con i due punti che portanto lo score sul 52-14 ad un quarto d'ora dalla fine.
Nonostante il divario, i padroni di casa non si sentono ancora sazi e vanno alla ricerca di un'ultima meta. Ad approfittarne è stavolta proprio Roebuck, che trova il varco giusto in cui inserirsi e volare poi al centro dei pali per il definitivo 59-14, grazie anche alla semplice trasformazione di Marcus Smith.
All'avvicinarsi dell'ottantesimo sul cronometro, un in avanti inglese porta l'arbitro della sfida, Craig Evans, a fischiare la fine della contesa, per una vittoria tanto voluta quanto necessaria all'Inghilterra, dopo le sconfitte rimediate in questo novembre internazionale contro Nuova Zelanda, Australia e Sudafrica.