La partita inizia subito con l'Irlanda che vuol far capire le sue intenzioni, con la giovane apertura Sam Prendergast che calcia verso la rimessa laterale. Touche conquistata, classico drive irlandese, il tallonatore esordiente Gus McCarthy parte e serve Caelan Doris che va subito a trovare la prima meta.
Prendergast mette i punti extra, ma poco dopo si fa ammonire per un placcaggio alto ai danni del flanker isolano Kitione Salawa, con gli ospiti che rischiano di approfittare quasi subito della superiorità numerica andando vicini a loro volta alla marcatura sul versante di destra, non finalizzata solo per un in avanti.
E così, quasi calcisticamente nel classico occasione fallita, occasione subita, è l'Irlanda a trovare la seconda meta, con una giocata chiaramente nata in allenamento. Finta di carica ravvicinata, palla mossa per capitan Doris, che a sua volta serve a tutta velocità Josh van der Flier che sfonda la linea figiana. Il mediano di mischia Craig Casey si prende il compito della trasformazione e non fallisce.
La reazione degli uomini in maglia bianca è ancora debole e produce appena un calcio piazzato da circa 40 metri dell'eroe di Cardiff, Caleb Muntz.
E come se non bastasse, piove sul bagnato, quando stavolta il cartellino giallo estratto dall'arbitro Hollie Davidson va a penalizzare proprio le Figi per i troppi falli consecutivi, con Eroni Mawi a pagare lo scotto per tutti.
Dal calcio conseguente, il rientrato Prendegars va di nuovo in touche. Altra maul e poi McCartyh - il tallonatore più giovane ad esordire per l'Irlanda in oltre settant'anni - lancia alla chiusa Casey, che si tuffa in bandierina trovando la sua prima meta internazionale. Nonostante l'angolo non certo ottimale, Prendergast fa vedere di cos'è capace e il perché in molti da tempo, sin da quando guidava la regia della nazionale under 20, lo vedono come il degno erede di un certo Johnny Sexton.
Nei minuti finali del primo tempo, è lo stesso numero 10 di Leinster ad inventare di nuovo la giocata che porta i verdi alla quarta meta e al riposo sul 28-3, con un calcetto millimetrico all'ala che libera Mack Hansen per il ritorno in meta del trequarti di origini australiane.
Ad inizio ripresa, l'Irlanda fa vedere di non essere troppo estranea a sua volta alle abilità del rugby a sette tipiche del rugby figiano (campioni olimpici nell'edizione inaugurale di Rio 2016, ndr), con belle mani che mandano palla da una parte all'altra rapidamente fino alla meta del Player of the Match di giornata Bundee Aki, concessa dopo revisione con l'arbitro travolto nel corso dell'azione, ma senza nessun fallo da parte irlandese.
La prima delle Figi arriva poco dopo, con un'azione tutta potenza da parte di Salawa, che esce per linee dirette da una ruck sui cinque metri per arrivare fin oltre la linea per il momentaneo 35-10.
Momento di gloria personale poco dopo anche per McCarthy, che si fa trovare preparato dietro al drive irlandese per siglare la sua prima meta internazionale all'esordio. Prendergast - raggiunto sul campo anche dal fratello Cian - aggiunge di nuovo i punti extra.
La perfetta risposta figiana arriva, così come avvenuto al Principality Stadium un paio di settimane fa, con i piedi danzanti e veloci di Muntz che disorientano la difesa dei padroni di casa prima di servire l'offload perfetto all'interno al compagno Setareki Turagacoke.
Sono, tuttavia, gli ultimi punti ospiti, mentre l'Irlanda marca altre due volte, di nuovo con Hansen servito da un bel passaggio piatto e largo all'angolo da Casey, e poi con il tallonatore di riserva Ronan Kelleher per il definitivo 52-17.