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ANCORA BENETTON

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Vittoria 12-24 degli ospiti anche nel secondo derby di United Rugby Championship che chiude l'anno solare allo stadio Sergio Lanfranchi di Parma

Una partita dura, alla fine della quale il Benetton Treviso ottiene 5 punti in un derby tirato contro le Zebre. La squadra di Marco Bortolami esce alla distanza e domina gli ultimi 20' nonostante l’inferiorità numerica: prima il rosso a Mirco Spagnolo, poi il giallo ad Alessandro Izekor, ma proprio nel momento più difficile gli ospiti sono stati in grado di prendere in mano la partita e ribaltarla, vincendo alla fine 12-24.

Merito soprattutto dell'ottima prestazione di Rhyno Smith e dell’ingresso di Juan Ignacio "Nacho" Brex a partita in corso, vero crocevia di una partita che fino al 60’ è stata in pieno equilibrio.

Alle Zebre non bastano l’ennesima prova di Licata e una prestazione di alto livello di Giulio Bertaccini, permit player dal Valorugby Emilia, ma già visto sia in URC che con la nazionale italiana di Gonzalo Quesada.

L’attacco della squadra di Massimo Brunello si è affidato in particolare alle invenzioni d Gonzalo Garcia e Geronimo Prisciantelli, con quest’ultimo che però ha commesso due errori gravi mancando la touche su altrettanti calci di punizione a favore.

Dall’altra parte ancora una volta protagonisti Manuel Zuliani e Tommaso Menoncello, elementi imprescindibili per i biancoverdi, il recupero del miglior giocatore del Sei Nazioni – oltre a quelli di Michele Lamaro, Tomas Albornoz e Lorenzo Cannone dalla panchina – rappresenta la vera differenza tra il match d’andata e quello di ritorno.

In difesa 17 placcaggi per Tommaso di Bartolomeo, all’ennesima conferma, mentre per il Benetton il miglior placcatore è Siua Maile (16), autore di una doppietta di mete personali.

Un derby molto diverso da quello dell’andata: ritmi più alti, meno errori e grande intensità negli impatti. Come preventivabile dopo le dichiarazioni della vigilia, che manifestavano grande delusione nonostante la vittoria, l’inizio del Benetton è furioso.

Rhyno Smith sfiora due volte la meta, ma prima perde il pallone in avanti al momento di schiacciare, poi nella seconda occasione viene fermato dal salvataggio efficace di Bertaccini.

Dopo la sfuriata iniziale, però, il match diventa più equilibrato: le Zebre segnano una bella meta collettiva finalizzata da capitan Danilo Fischetti, dopo l’invenzione della coppia Pumas Garcia-Prisciantelli, mentre il Benetton si affida alle fasi statiche e segna due volte da maul con Maile.

Mancano punti al piede da entrambe le parti: Smith sbaglia le due trasformazioni, mentre Da Re spreca due calci di punizione non impossibili.

Le Zebre sembrano poter fare la differenza nel gioco aperto, sfruttando i tanti placcaggi sbagliati del Benetton (79% di efficacia nel match) e la debordante capacità offensiva di Gesi, che prima segna la meta del controsorpasso dopo l’ennesima invenzione di Garcia, poi si dimostra migliorato anche in difesa con un grande intervento nel breakdown su Louis Lynagh.

Quando Mirco Spagnolo viene espulso al 57’ tutto sembra andare nella direzione delle Zebre, in vantaggio e con l’uomo in più, anche perché 4' dopo gli uomini in più diventano due a causa del cartellino giallo a Izekor.

È effettivamente il momento della svolta, ma per Treviso, che con un’azione d’attacco furiosa – guidata e finalizzata dal subentrato Brex, altro giocatore insostituibile per i trevigiani – ribaltano una partita che a quel punto sembrava essersi messa male.

Il Benetton dimostra di avere maggiori energie, nel finale gestisce bene l’inferiorità numerica (che diventa parità dopo il rientro di Izekor e il giallo a Fetuli Paea) e con grande cinismo trova anche la quarta meta che vale il punto di bonus a tempo scaduto, grazie a Leonardo Marin.

Una dimostrazione di forza importante per i biancoverdi, che rischiavano di perdere fiducia dopo la prestazione non esaltante dell’andata, e che adesso possono proiettarsi nel modo migliore verso la sfida di Champions Cup contro Bristol.

Dall’altra parte le Zebre possono dirsi da un lato soddisfatte, perché nei due derby hanno dimostrato di poter giocare alla pari contro una formazione sulla carta più forte, dall’altra tuttavia i rimpianti sono tanti, considerando che la squadra di Brunello è stata vicina a vincere entrambe le sfide. La prima, soprattutto, ma anche la seconda, considerando la doppia superiorità numerica non sfruttata.