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COM'E' ANDATA LA PRIMA GIORNATA

Jack Crowley - Ireland v England
Molte discussioni dopo i primi ottanta minuti di gioco in un fine settimana di grande spettacolo al Guinness Sei Nazioni
Grattacapo apertura per Easterby

Partiamo dall'Irlanda che ha sorpreso molti schierando dal primo minuto con la maglia numero 10 il giovane Sam Prendergast al posto di Jack Crowley. Il ventunenne di Leinster è stato poi sostituito nella ripresa dal giocatore di Munster (lui stesso ha appena compiuto 25 anni) poco prima dell'ora di gioco.

Crowley ha avuto un impatto significativo e ha aiutato non poco l'Irlanda nel rivoltare la partita, rinfocolando così il dibattito di chi dovrebbe partire all'apertura domenica prossima ad Edimburgo.

Ronan O'Gara, icona di Munster e del rugby irlandese ha dichiarato ai media: "Sam è stato eccezionale con il Leinster. Jack ha avuto un andamento discontinuo con il Munster e quando giochi così non puoi pensare di essere la prima scelta dell'Irlanda". Ouch.

Ciononostante, se Crowley fosse stato in cerca di parole di incoraggiamento, le avrebbe potute trovare dalla parte avversa, nel tecnico Steve Borthwick, che dopo la partita ha detto: Il cambio a numero 10 è stato significativo. Penso che Crowley abbia giocato molto bene quando è entrato nella parte finale dell'incontro. Hanno qualità nel team".

O’Gara tra tutti dovrebbe essere ben consapevole di quanto i fans amino il dibattito sul mediano di apertura, essendo stato lui stesso al centro di uno di questi con Johnny Sexton a lungo. E non è una sorpresa che i tifosi siano ora divisi su chi il capo allenatore ad interim Simon Easterby dovrà scegliere nel prossimo turno per affrontare colui che è stato definito il Lionel Messi dei rugbisti: Finn Russell.

Ntamack vede giallo (e poi rosso)

La potenziale squalifica per Romain Ntamack a seguito del suo cartellino giallo e poi rosso per un placcaggio alto su Ben Thomas durante la gara d'esordio della Francia contro il Galles ha suscitato discussioni significative. Se Ntamack dovesse essere squalificato, Les Bleus dovranno probabilmente fare affidamento su Matthieu Jalibert per la prossima partita contro l'Inghilterra – non un brutto sostituto, ma comunque una variazione (visto il recente passato di Jalibert dentro o fuori dalla squadra nazionale).

Jalibert è un giocatore fantastico che, con l'Union Bordeaux-Bègles, attualmente guida il Top 14, ma è giusto dire che la regia di Ntamack è una parte cruciale della strategia della Francia dal suo ritorno dopo un lungo infortunio. L'ex capitano del Galles Sam Warburton ha osservato che il contrasto di Ntamack potrebbe essere stato un atto di "vendetta", il che potrebbe aggiungere un altro grado alle considerazioni disciplinari.

Philippe Saint-André, ex giocatore e allenatore della Francia, ha indicato che Ntamack potrebbe doversi trovare ad affrontare una squalifica importante, potenzialmente fino ad otto settimane, a seconda del tipo di approccio difensivo che intenderà mettere in atto la Federazione francese. Tutto ciò non lo escluderebbe soltanto dalla sfida contro l'Inghilterra, ma dall'intero torneo.

Le discussioni sulla severità della punizione e su ciò che questa implicherà in termini di performance della squadra sono aperte, ma dovrebbero arrivare a conclusione mercoledì quando verrà esaminata la situazione e decisa la sanzione.

Azzurri, difesa da rivedere

Il torneo dell'Italia è iniziato un po' in salita con la sconfitta 31-19 contro la Scozia alla prima giornata, non riuscendo a bissare così il successo dello scorso anno all'Olimpico. Da registrare prima dell'arrivo a Roma del Galles sabato prossimo sarà soprattutto la difesa, che ha concesso un totale di cinque mete, comprese due in rapida successione nei primi minuti del match. Nonostante sia poi riuscita a ristabilire l'equilibrio sul 19-19, l'Italia è mancata poi di nuovo in difesa nel finale, consentendo alla Scozia di tornare avanti e assicurarsi la vittoria alla fine.

Il capo allenatore Gonzalo Quesada ha espresso tutta la sua delusione per la partenza troppo soft dei suoi e per la mancanza di aggressività in difesa, al contrario della Scozia, la cui difesa ha portato spesso a dei turnover (la Scozia ha vinto 126 ruck contro le 78 italiane). Aree in cui il tecnico argentino ha indicato di dover lavorare e migliorare in vista del match della seconda giornata contro i Dragoni.

Guardando proprio a questa nuova sfida, di sicuro gli Azzurri lavoreranno per rendere più incisiva la loro difesa e mettere in campo una prova di carattere sul terreno amico dello Stadio Olimpico contro il Galles, squadra che sta attraversando un periodo a dir poco difficile.

Dopo aver visto quanto fatto ad Edimburgo da Duhan van der Merwe e Darcy Graham, e con i problemi fisici patiti al ginocchio da Simone Gesi, si è aperta una forte discussione sulle possibili soluzioni al largo. Monty Ioane da alcuni media viene visto con un rendimento in calo rispetto al recente passato, così come Ange Capuozzo all'ala non è sembrato essere incisivo quanto lo è nel campionato francese con il suo club, lo Stade Toulousain.

Una terza linea fraterna per l'Inghilterra

Il gruppo degli avanti dell'Inghilterra, in particolare la terza linea composta da Ben Earl e dai gemelli Tom e Ben Curry (ora deliziosamente soprannominati 'Twindaloo'), ha dovuto affrontare una dura prova contro l'Irlanda a Dublino. Il reparto ha mostrato momenti brillanti, Tom Curry, ad esempio, ha siglato una meta a fine partita per assicurare un punto di bonus difensivo. Tuttavia, la loro efficacia complessiva è stata messa in discussione dal momento che la formazione irlandese ha dominato il secondo tempo.

Ben Curry ha effettuato il numero più alto di placcaggi (18) tra i giocatori in campo, mettendo in mostra le sue capacità, ma il pack inglese ha faticato a mantenere la stessa intensità per tutto l'incontro. La terza linea ha dimostrato buone potenzialità nella sua prima uscita, ma non è stata in grado nel complesso di avere costanza nel rompere il ritmo all'Irlanda, così come nel riuscire ad imporsi nel breakdown.

Questa incostanza dovrà essere sistemata in vista del match della seconda giornata contro la Francia e già è stata avanzata l'idea che il seconda linea Ollie Chessum potrebbe venire spostato dietro e formare un nuovo trio rispetto a quello visto a Dublino.

La mischia francese è ben nota per le sue "misure" e per la potenza e ora la palla passerà al capo allenatore Steve Borthwick, che dovrà decidere se optare per la conferma della coppia "Twindaloo" con Earl per continuare a cercare una certa coesione, oppure modificare già il piano rispetto alla prima giornata di gare del Championship.

I dolori del Galles continuano

Anche se risulta difficile trovare una singola area che abbia portato il Galles alla disfatta per 43-0 contro la Francia a Parigi, il fatto che l'ex guru della difesa sia ora tra le fila dei Bleus di certo potrebbe essere tra queste.

Gli uomini in rosso hanno sbagliato il doppio dei placcaggi rispetto agli avversari, nonostante un numero di tentativi molto simile (179 per il Galles, 178 per la Francia). Inoltre, hanno concesso 12 calci di punizione, contro i tre francesi.

Shaun Edwards è stato uno dei perni dei successi di Gatland con il Galles nel suo primo periodo - infatti nessuna squadra ha mai concesso meno mete rispetto a quelle del Galles (2) nella conquista del Grande Slam 2008 - e avrà in qualche modo gioito nel vedere la sua ex squadra non riuscire a schiodarsi dallo zero venerdì scorso. Si tratta, a livello statistico, della prima volta che il Galles non riesce a marcare nemmeno un punto nel Sei Nazioni (è successo l'ultima volta nel 1998 sempre contro la Francia, quando il torneo era ancora a cinque squadre).

Il Galles ha convocato Taine Plumtree in terza linea, dopo l'infortunio iniziale di Aaron Wainwright allo Stade de France, così come a Roma potrebbe tornare finalmente a disposizione Taulupe Faletau. Sarà da capire come il Galles riuscirà a rispondere a questa enorme delusione - tredicesima sconfitta consecutiva - contro una formazione italiana altrettanto desiderosa di rifarsi dal ko di Edimburgo.

Carattere e determinazione all'interno della formazione gallese non sono mai stati messi in dubbio. Ora si tratta di trovare il tipo di gioco e strategia che potrebbe aiutarli nel superare un'Italia che ha sconfitto i Dragoni in due degli ultimi tre confronti.

Una Scozia senza freni

A cogliere particolarmente l'attenzione nel successo interno della Scozia per 31-19 contro l'Italia è stata soprattutto la linea dei trequarti, che è riuscita a salire in cattedra nei momenti cruciali della partita. Nonostante l'assenza di un elemento fondamentale come Sione Tuipulotu, i trequarti hanno dato vita ad un'ottima prova, in particolare con il centro Huw Jones (l'altra metà della partnership denominata "Huwipulotu").

Jones è stata la star assoluta sabato pomeriggio, con una tripletta personale, comprese due marcature decisive negli ultimi venti minuti di gara. Ha portato palla per 131 metri, con una performance che sarà certamente stata notata anche dai selezionatori dei Lions. Altrettanto significativa la prestazione dell'ala destra Darcy Graham, capace di creare dal nulla il break decisivo per l'inserimento della meta di Jones che ha spezzato l'equilibrio sul 19-19.

Il co-capitano e regista Finn Russell ha orchestrato l'attacco con la solita abilità, nonostante una defaillance che ha consentito all'Italia di tornare in partita con la meta d'intercetto di Juan Ignacio Brex.

Ora, con l'avvicinarsi del secondo turno e della sfida contro l'Irlanda, la domanda principale è se la linea arretrata sarà in grado di ripetersi anche contro una squadra che gli highlanders non riescono a battere da diversi anni. Pure la mischia, che ha consentito ai trequarti di trovare i giusti spazi con piattaforme di gioco stabili contro l'Italia, dovrà essere altrettanto all'altezza contro quella irlandese, dopo la prova offerta dagli uomini dell'isola di smeraldo contro l'Inghilterra.