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I PRIMI AVVERSARI DELL'ITALIA: LA SCOZIA

Fergus Burke
Sei pensieri relativi alla formazione guidata da Gregor Townsend annunciata ieri e che affronterà l'Italia a Murrayfield il 1 febbraio
Il primo nome nuovo: Fergus Burke

L'ex nazionale under 20 neozealndese, Fergus Burke (nella foto principale), è qualificato per giocare con la Scozia grazie al nonno nativo di Glasgow e potrebbe pertanto ottenere il suo primo cap durante il prossimo Championship, nonostante la possibilità di giocare sia con gli All Blacks che anche con l'Inghilterra, dove gioca ora in forza ai Saracens, chiamato a sostituire Owen Farrell approdato in estate a Parigi sponda Racing 92.

Townsend ha avuto parole d'elogio per il venticinquenne in grado di ricoprire lo spoti di apertura ma anche quello di estremo: "Sapevamo da due o tre anni dei suoi avi scozzesi e siamo sempre rimasti in contatto in questo periodo. Ora si è creata una possibilità con l'infortunio di Adam Hastings e abbiamo pensato fosse arrivato il giusto momento per lui.

E' un giocatore in grado di capire a pieno il gioco da un punto di vista offensivo e gioca in maniera regolare in un top team come i Saracens. E' altrettanto un buon difensore e può giocare anche come estremo, dandoci in questo caso ampia copertura".

Il secondo esordiente: Jack Mann

Il venticinquenne terza linea Jack Mann è in un ottimo stato di forma sin dal momento in cui, come numero 8, è entrato in formazione con i Glasgow Warriors a partire da novembre, meritandosi ora la sua prima chiamata con la Scozia.

“Siamo molto felici per Jack" ha dichiarato ancora Townsend, parlando dell'ex nazionale under 20.

“Eravamo entusiasti di lui quando l'abbiamo visto giocare un paio d'anni fa a Bath e ci era sembrato un giocatore in grado di dare quel qualcosa in più come terza centro.

Le sue capacità come portatore, le abilità difensive e il lavoro dopo il placcaggio erano subito sembrati eccellenti in quel match e, purtroppo, poi ha avuto un lungo periodo di inattività causa concussion e per un problema al ginocchio.

Ora è importante averlo recuperato e averlo visto scendere in campo con una certa regolarità di recente e quindi non vediamo l'ora di incontrarlo assieme a tutto il gruppo e vederlo coinvolto con noi".

Il primo ritorno: Jonny Gray

Arrivato a 30 anni, Jonny Gray ha collezionato in totale 77 caps per la sua nazione, ma tra infortuni ed altri motivi non indossa la maglia con il cardo da due anni.

Ora in forza alla formazione capolista del Top 14 francese, l'Union Bordeaux Bègles, potrebbe tornare ad essere un elemento chiave con la sua esperienza per gli highlanders durante la kermesse.

"E' stato decisamente sfortunato con gli infortuni - le parole di Townsend -. Si è riposato durante il periodo delle Autumn Nations Series, ha giocato un paio di partite con il suo club e poi ha di nuovo avuto un problema fisico.

Dovrebbe tornare a giocare con Bordeaux prima dell'inizio del Sei Nazioni e quando lo ha fatto è sempre stato positivo e in un ottimo stato di forma.

Ha una grande personalità, un buon umorismo e sul campo porta tutta la sua esperienza e ruvidità".

Il secondo rientrante: Dave Cherry

A 34 anni e dopo non essere stato chiamato dalla Coppa del Mondo 2023, il tallonatore di Edinburgh Dave Cherry avrà probabilmente dato per chiusa la sua carriera internazionale.

Tuttavia, la sua buona forma recente con il club della capitale lo ha portato ad essere nuovamente selezionato e ad avere la possibilità di rimpinguare il bottino personale di 11 caps nei prossimi mesi.

Queste di nuovo le parole di Townsend a riguardo: "Dave ultimamente sta giocando molto bene. Come staff tecnico, osservando le performance che ha offerto, sappiamo di poter contare su una vera solidità e in particolare su una certa consistenza nelle fasi statiche.

Abbiamo scelto quattro tallonatori, pensando che i tre che erano stati con noi a novembre si fossero comportati bene, ma allo stesso tempo che Dave potesse portare un po' di pressione e concorrenza positiva".

Il terzo uomo: Marshall Sykes

Il seconda linea dell'Edinburgh Rugby, Marshall Sykes, ha ottenuto il suo ad oggi unico cap nel 2021 contro Tonga.

Townsend ha tenuto a spiegare per il venticinquenne è ora rientrato nei ranghi: "Abbiamo avuto la sensazione che Marshall stia giocando con buona costanza. E' un colosso e lo è sempre stato, ma ora sta imparando a sfruttare bene la sua fisicità sia in difesa che nel portare palloni in maniera migliore e con risultati maggiori.

Abbiamo pensato a diverse seconde linee, ma lui avrà la possibilità di allenarsi assieme agli altri in questo gruppo e farci vedere di cosa è capace in questi giorni".

Una squadra consolidata per giocarsi le proprie carte

A parte i cinque giocatori sopra citati, gli altri 32 selezionati hanno tutti fatto parte della rosa scozzese nell'anno solare 2024.

Il capitano Sione Tuipulotu e i vice Finn Russell e Rory Darge guidano un gruppo forte e questa coerenza nelle scelte potrebbe andare a beneficio del XV scozzese.

"Abbiamo apportato solo pochi cambi, così come è normale a questo livello nel rugby, ma il fulcro centrale è costituito dagli stessi giocatori con cui stiamo lavorando da anni, in particolare durante le Autumn Nations Series - ha concluso il tecnico Townsend -. Molti ragazzi sono tornati per questo torneo e siamo tutti entusiasti all'idea di ricominciare".