Resoconto della partita

IRLANDA, RIMONTA E TRIONFO

Bundee Aki scoring against England - 2025 M6N
Sotto a fine primo tempo, i campioni in carica iniziano la difesa del titolo del Guinness Sei Nazioni imponendosi 27-22 contro l'Inghilterra all'Aviva Stadium di Dublino

Un successo ispirato soprattutto dal trio di origini neozelandesi costituito da Gibson-Park, Aki e Lowe, protagonisti assoluti nelle mete che hanno decretato il successo finale della formazione per la prima volta allenata dal coach ad interim Simon Easterby.

Primo tempo combattuto, con l'Inghilterra che però si porta quasi subito in vantaggio, quando sul cronometro sono passati soltanto 8'.

Ollie Lawrence apre la breccia nella difesa verde, Alex Mitchell fa vivere rapidamente il pallone, ma viene placcato al limite dei ventidue.

Marcus Smith accorre per fare le veci del mediano di mischia, servendo Henry Slade che con un delizioso calcetto calibrato al millimetro scavalca la linea irlandese sprovvista di estremo, lanciando indisturbato in bandierina Cadam Murley, che non poteva chiedere esordio migliore alla sua prima apparizione internazionale.

Gli ospiti insistono e solo una disperata "francesina" di Bundee Aki salva un'azione pericolosa sull'out di sinistra innescata ancora una volta dal secondo centro Lawrence che fissa Sam Prendergast, preferito come titolare a Jack Crowley all'apertura, e libera nello spazio Tommy Freeman, che deve però arrendersi al pregevole gesto tecnico del centro di origini neozelandesi in forza al Connacht.

Poco dopo, tuttavia, gli uomini di Steve Borthwick rimangono in inferiorità numerica per un cartellino giallo comminato a Marcus Smith, in precedenza autore della trasformazione dopo la meta di Murley.

L'Irlanda non ne approfitta subito, ma a 5' dalla fine del parziale trova comunque a sua volta la via della meta.

Ruck a centrocampo, Jamison Gibson-Park apre, pallone mosso dietro per Prendergast che si affida a Garry Ringrose, il quale con un passaggio larghissimo trova sulla sinistra, praticamente sulla linea di touche, James Lowe.

L'ala del Leinster si libera con forza del placcaggio di Mitchell, fissa Freeman e serve all'interno, in una giocata tutta made in Nuova Zelanda, Gibson-Park, bravo a sua volta a rientrare per evitare l'ultimo avversario inglese, l'estremo Freddie Steward, e tuffarsi per la marcatura irish.

Prendergast fallisce una trasformazione non impossibile e il rientrato Smith nel finale rimette a +5 il divario con un calcio piazzato che manda le squadre negli spogliatoi con l'Inghilterra avanti 5-10.

L'ultima volta che nella sfida tra Irlanda ed Inghilterra la formazione andata al riposo in vantaggio ha, poi, perso alla fine dell'incontro è stata addirittura nel 1983 e l'Irlanda prova sfatare la statistica nel secondo tempo, trovando la meta del pareggio dopo una decina di minuti della ripresa con Aki.

Ruck nei ventidue inglesi e giocata studiata da parte dei campioni in carica. Prendergast salta l'uomo e va piatto e largo da Aki che passa letteralmente sopra a Smith e Mitchell, rendendo inutile anche il tentativo di placcaggio da parte di Freeman per segnare in sfondamento di forza all'angolo.

Prendergast non riesce nella difficile trasformazione, ma poco più tardi, in seguito ad un fallo di capitan Maro Itoje in rimessa laterale, si fa perdonare portando avanti per la prima volta nel match i suoi.

La terza meta irlandese è frutto di una giocata spettacolare, chiaramente studiata a tavolino in allenamento.

Gibson-Park fa uscire palla da una ruck, Lowe, Tadhg Beirne e il subentrato Iain Henderson corrono la stessa linea di attacco, disorientando la difesa ospite, con il primo che si inserisce a tutta velocità tra Ellis Genge e Chandler Cunningham-South, entrando nei ventidue e fissando poi Freeman per servire Beirne, che aveva sostenuto l'azione del compagno e che può esultare per la marcatura.

Jack Crowley, che aveva in precedenza preso il posto di Prendergast, trasforma e porta l'Irlanda sul 20-10.

Nella più classica delle partite da due tempi completamente all'opposto, l'Irlanda inanella addirittura un parziale da 22-0 trovando la meta del bonus con il metaman (alla pari dello scozzese van der Merwe) della scorsa edizione Dan Sheehan, in dubbio fino all'ultimo per un problema fisico.

Protagonista assoluto ancora Lowe, in versione assistman da punteggi stratosferici al Fantarugby.

Passaggio largo per lui sull'ala sinistra, placcaggio evitato e pallone rientrato per il suo tallonatore, che resiste al placcaggio di Smith allungandosi di potenza nel grounding.

Tutto assodato e nessun ulteriore brivido per un'Irlanda che può gestire in sicurezza? Macchè!

Il finale diventa incandescente e l'Inghilterra riesce a marcare due mete che rendono meno amara la trasferta oltremare e le consentono di tornare in patria almeno con un punto di bonus difensivo.

Prima Tom Curry, schierato per la prima volta in terza linea con il gemello Ben, e poi Freeman, con l'aiuto di una trasformazione di Smith, fissano il finale sul 27-22.

L'Inghilterra proverà la settimana prossima a rifarsi nel classico Le Crunch all'Allianz Stadium contro la Francia, mentre l'Irlanda, dopo aver vendicato la sconfitta all'ultimo istante dello scorso anno con il XV della rosa, costata i sogni di doppio Grande Slam, continuerà il suo tentativo di tripletta con la trasferta di domenica ad Edimburgo per affrontare la Scozia allo Scottish Gas Murrayfield.