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LA CUTTITTA CUP, UNA STORIA RECENTE

Cuttitta Cup 6N
Uno degli ultimi trofei messi in palio nelle sfide del torneo Sei Nazioni, nel match tra Italia e Scozia, per ricordare il pilone Massimo Cuttitta

Quest'anno, la coppa che ricorda uno dei due gemelli, scomparso nell'aprile 2021 a causa del Covid-19, sarà anche il primo trofeo messo in palio, dato che la sfida tra Scozia ed Italia, allo Scottish Gas Murrayfield andrà in scena alla prima giornata, come secondo match dopo quello di esordio venerdì 31 gennaio tra Francia e Galles, sabato pomeriggio ad Edimburgo (ko 15:15 CET, diretta su Sky Sport e canali Rai).

Un trofeo recente, assegnato ad oggi soltanto tre volte e nato nel 2022 per iniziativa dei giocatori della Scozia, che hanno poi coinvolto le rispettive federazioni, per ricordare il pilone azzurro - 69 caps tra 1990 e 2000 - ed ex tecnico della mischia highlander dal 2009 al 2015, da molti riconosciuto come autentico fautore della rinascita del XV del cardo.

"I giocatori e le rispettive Union hanno, poi, chiesto a noi della famiglia e naturalmente ci siamo sentiti subito onorati, anche per il bel rapporto che da sempre ci lega alla Scozia, dove abbiamo tantissimi amici" - il commento del gemello Marcello, del quale nei prossimi giorni proporremo un'intervista.

Ironia della sorte, l'ultima stagione in azzurro di Massimo Cuttitta coincise proprio con l'esordio nel Sei Nazioni dell'Italia, di cui oggi si celebrano i venticinque anni dall'ingresso, e venne schierato con la maglia numero 1 proprio in quel vittorioso 34-20 al Flaminio contro gli allora campioni in carica del Cinque Nazioni, guidati sul campo in cabina di regia da un certo Gregor Townsend.

Storicamente per gli Azzurri, la Cuttitta Cup rappresenta il secondo alloro costituito all'interno del Championship, dopo il Trofeo Garibaldi, assegnato nel derby latino con la Francia e ad ulteriore alta connotazione rugbistica, dato che l'opera fisica che viene assegnata nella sfida (ora condivisa per sei mesi da ciascun team dopo il pareggio dello scorso anno a Lille) è stata realizzata dal leggendario terza linea Jean-Pierre Rives.

Una coppa che va ad aggiungersi alle mitiche Calcutta Cup e Triple Crown, e alla recente Doddie Weir Cup, assegnata dal 2018 per ricordare l'ex internazionale scozzese nella sfida tra il XV del cardo ed il Galles.

Per Massimo Cuttitta, 22 presenze anche come capitano dell'Italia e un passato sul campo tra L'Aquila, Milan, Harlequins, Calvisano, Bologna, Roma, Alghero e Brescia, un gesto semplice che vuole ricordare il suo contributo alla storia della palla ovale e delle due nazionali in primis.

Conclusa la carriera agonistica, aveva iniziato subito quella da tecnico, lavorando inizialmente come consulente per la mischia dell’Edinburgh Rugby, dividendosi poi anche con l’altra franchigia scozzese dei Glasgow Warriors, prima di diventare appunto il faro della mischia scozzese.

“Quando Massimo è scomparso, è stato subito evidente quanto rispettato e benvoluto fosse sia in Italia che in Scozia ed altrove, sia come tecnico che come un uomo altruista, caloroso e pieno di attenzioni per il prossimo - aveva dichiarato al momento dell'istituzione del trofeo l’allora amministratore delegato della Federazione scozzese, Mark Dobson -. Un grande uomo, capace di impressionare fortemente coloro che sono stati abbastanza fortunati da incontrarlo. Volevamo realizzare qualcosa di tangibile per ricordare Massimo e siamo felici di aver sviluppato questa coppa in suo onore”.

Soprannominato e conosciuto nel mondo della palla ovale più semplicemente come "Mouse", Cuttitta aveva vinto quattro titoli italiani ed una coppa Italia con la maglia del Milan anni '90 e, a livello internazionale, la storica coppa Fira conquistata con l'emblematico successo - primo di sempre contro i transalpini - a Grenoble del 1997 sulla Francia.

Famiglia di origini campane, ma nascita laziale a Latina per lui e il gemello Marcello, con l'altro fratello Michele grandi appassionati da subito di rugby, anche per il trasferimento in tenera età in Sudafrica, prima di rientrare nel Bel Paese.

"Massimo amava la Scozia e gli scozzesi - ha proseguito il fratello Marcello -. C’è sempre una storia dietro ad ogni trofeo sportivo e pensare che tra cento anni, grazie a questa coppa, la gente conoscerà la sua storia è qualcosa di incredibile”.

Le indicazioni fornite per la realizzazione della Cuttitta Cup prevedevano la presenza imprescindibile del concetto della mischia e il compito è stato affidato alla celebre gioielleria Hamilton & Inches di Edinburgo, in attività da oltre 150 anni, che ha sviluppato la Calcutta Cup e più recentemente appunto anche la Doddie Weir Cup.

L’argentiere David Ramsay ha definito la Cuttitta Cup “il trofeo più sfidante su cui abbia mai lavorato”. Insieme a lui, altri sette maestri argentieri, incluso l’incisore italiano Dario Batzella, hanno sviluppato un design dove il pilone sinistro ed il pilone destro formano i due manici della coppa. Ed i legami con il rugby non si esauriscono qui: “Come in ogni buon pacchetto di mischia, ci sono otto componenti del trofeo e tutti lavorano insieme all’unisono”.

Nello specifico:

Il plinto, fatto di noce dell’East Lothian

La targa con inciso il nome Cuttitta Cup in caratteri romani

Una palla da rugby recante i loghi di FIR e SRU

Un tee dove la palla è appoggiata

Bandiere che avvolgono il corpo del trofeo

Il pilone sinistro come uno dei manici

Il pilone destro come l’altro

L’iscrizione che testimonia la realizzazione del trofeo ad Edinburgo

La Cuttitta Cup pesa 4.5kg - "un po’ più leggera di Massimo” - ha scherzato Marcello -, è alta 50cm. Realizzata in argento sterling, e ha richiesto ottanta ore di manodopera.

Il computo vede finora avanti 2-1 la Scozia. Il primo a sollevare il trofeo fu il 12 marzo 2022 alla quarta giornata del torneo Sei Nazioni allo Stadio Olimpico di Roma, il capitano ospite Stuart Hogg, dopo il successo per 22-33.

L'anno successivo, ad Edimburgo, ancora un'affermazione scozzese, per 26-14 e coppa alzata sotto gli occhi della principessa Anna da capitan Jamie Ritchie (nella foto di seguito, ndr).

A detenere ora la Cuttitta Cup è, però, l'Italia, che l'ha conquistata per la prima volta nella storia lo scorso anno a Roma, imponendosi in un emozionante 31-29 davanti ad uno Stadio Olimpico gremito, grazie ad una grande rimonta nella ripresa.

Mete marcate da Nacho Brex - Player of the match di quella sfida disputata lo scorso 9 marzo -, dall'esordiente figlio d'arte Louis Lynagh e da Stephen Varney, oltre ai punti al piede di Paolo Garbisi e Martin Page-Relo.

Nemmeno la marcatura nel finale di Skinner ha potuto frenare l'urlo dei quasi 80mila accorsi per vedere nella capitale il ritorno ad un successo interno che agli Azzurri mancava da nove anni, consentendo così stavolta a Michele Lamaro di sollevare il vessillo verso il cielo della Città Eterna.

E quest'anno chi conquisterà il primo trofeo in palio nell'edizione 2025 del Guinness Sei Nazioni? Assisteremo ad un allungo scozzese o ad un pareggio italiano?

Non resta che attendere il pomeriggio di sabato 1 febbraio per avere tutte le risposte in una partita che già, comunque, si preannuncia come una di quelle da seguire a tutti i costi.