Contro il Galles si è concluso per gli Azzurri un Guinness Sei Nazioni importante, con l'Italia che ha centrato tre risultati utili (un pareggio a Lille con la Francia, una vittoria a Roma con la Scozia e quella esterna con il Galles) e mostrato un ottimo stato di forma.
“La scorsa settimana ci eravamo detti che sarebbe stata una grande opportunità per fare la nostra storia. Abbiamo festeggiato a Roma dopo la Scozia, ma con la testa a questa partita - ha dichiarato il capitano tricolore -. Ora abbiamo un altro step da fare: tornare al club e finire al meglio la stagione. In ventiquattro anni di storia non ci era mai capitato di vivere così tanti successi, quindi è doveroso anche celebrare il momento, prendendo tutto ciò che c’è da prendere in questo Sei Nazioni”.
A fargli eco il tecnico Gonzalo Quesada, capace di esordire in grande stile alla guida della nazionale.
“Siamo un bellissimo gruppo, soprattutto a livello umano. Sono arrivato cinque mesi fa e ho lavorato tanto con questo staff e questi giocatori, perché lavorare con questa squadra è stata per me un’opportunità. Ogni settore dello staff e ogni membro del gruppo squadra ha lavorato al meglio. Mitch (Lamaro, ndr) è uno dei migliori capitani con cui abbia mai lavorato - ha dichiarato l'ex Stade Francais -. Abbiamo segnato la meta di Pani nel secondo tempo con un’azione nata da un lancio di gioco, un movimento che avevamo studiato in settimana. La difesa è stata incredibile, abbiamo segnato due bellissime mete, quindi voglio fare i complimenti ai ragazzi”.
Michele Lamaro è tornato, infine, sulla costruzione e sul percorso.
“Dopo il mondiale avevo detto che non erano le due ultime partite a definirci - ha concluso il terza linea del Benetton Treviso - . Allo stesso modo non sono queste due ultime partite a definirci. Dobbiamo lavorare ancora tanto: dobbiamo continuare a spingere in questa direzione, consapevoli che non abbiamo ancora espresso tutto il nostro potenziale. Dobbiamo costruire qualcosa di solido e che possiamo usare a nostro favore. Dobbiamo lavorare tanto con il club quanto con la nazionale. Lo sport è così: non conta ciò che abbiamo fatto oggi, ma quello che faremo da domani”.