Il Guinness Sei Nazioni fa il suo ritorno a Roma per una sfida già decisiva tra Italia e Galles. Dopo la presentazione dell'edizione 2025, celebrata con le foto ufficiali dei sei capitani davanti al Colosseo, l'attenzione si sposta ora sul prato dello Stadio Olimpico. Sarà questo il palcoscenico dove gli Azzurri affronteranno i Dragoni nel primo match del secondo turno del prestigioso torneo di rugby.
Gli uomini di Quesada, reduci dalla sconfitta per 31-19 nell’esordio contro la Scozia a Edimburgo si preparano quindi ad affrontare il primo dei tre incontri casalinghi. La vendita di oltre 150mila biglietti per le tre partite in programma nella capitale testimonia il calore, l’affetto e l’entusiasmo verso la nostra nazionale.
Nonostante la sconfitta all’esordio, la partita con la Scozia ha mostrato alcuni segnali incoraggianti per gli Azzurri. La reazione dell'Italia dopo un inizio difficile è stata notevole. Sotto di 14 punti nei primi minuti, la squadra ha saputo risalire la china, portandosi sul 19-19 grazie anche al piede efficace di Tommaso Allan e alla meta di intercetto di Juan Ignacio Brex, frutto di una pressione difensiva soffocante.
Questa capacità di recupero evidenzia una resilienza e una determinazione che saranno fondamentali contro il Galles, match che sotto l’aspetto mentale avrà tutta un’altra forma.
Nel gioco stretto gli azzurri hanno dimostrato grande combattività e solidità, con un alto numero di placcaggi effettuati (212 in totale), molti dei quali dominanti. Le difficoltà sono emerse soprattutto nella difesa allargata, dove si sono trovati spesso impreparati, sia in prima fase che nel gioco rotto e multifase, con sbavature nel posizionamento e placcaggi mancati (success rate complessivo 87,6%).
È quindi fondamentale mantenere alta la concentrazione difensiva e, in attacco, sfruttare al meglio le opportunità create, che gli Azzurri hanno dimostrato di saper costantemente generare. Tuttavia, nelle ultime uscite la difficoltà principale è stata proprio quella di non riuscire a capitalizzare le numerose occasioni create.
Quando la squadra osa e muove il pallone rispettando le zone del campo, il suo potenziale offensivo emerge chiaramente (significativa la bassa qualità dei palloni ricevuti da giocatori come Ioane e Capuozzo).
Fondamentale sarà il lavoro degli avanti, chiamati a prendersi responsabilità nel fornire palloni di qualità e guadagnare terreno, oltre a essere più incisivi nel breakdown, troppo rallentato dalla squadra degli highlanders.
Da non dimenticare anche il raggruppato penetrante, che ha mostrato organizzazione, ma manca di incisività e abbrivio per essere più determinante e mettere la squadra sul piede avanzante. Insomma, ci sono armi che ancora non sono state pienamente sfruttate e da affinare ma su cui gli Azzurri hanno un grande potenziale.
Dall'altra parte del campo, il Galles, che arriva a Roma con una squadra in piena evoluzione e dopo una pesante sconfitta per 43-0 contro la Francia, che ha esteso la loro striscia negativa a 13 partite consecutive.
Dopo il ritiro di alcune colonne storiche, il nuovo corso punta su un mix di giovani talenti, guidati dal determinato capitano Jac Morgan, uno dei migliori nella sfida contro i transalpini.
Determinati a invertire la rotta, i Dragoni metteranno in campo grande fisicità e rabbia agonistica.
Particolare attenzione dovrà essere riservata al gioco tattico e aereo, dove i gallesi potrebbero cercare di mettere in difficoltà gli Azzurri.
La pressione su questo match è palpabile da entrambe le parti. Le dichiarazioni di numerose figure emblematiche del rugby gallese evidenziano come la sfida contro l'Italia sia tra le più cruciali degli ultimi anni, soprattutto per le ripercussioni che una sconfitta potrebbe comportare.
Insomma, la sfida è lanciata. Lo Stadio Olimpico si prepara a un'atmosfera straordinaria, con i tifosi italiani pronti a sostenere gli Azzurri mentre le maglie rosse tra il pubblico non passeranno di certo inosservate per il loro tifo.