Il giocatore delle Zebre Parma ha chiuso il torneo in ottima forma, aggiungendo un totale di 3 caps alle sue presenze internazionali, e con la nomina della marcatura contro il Galles a potenziale miglior meta del Championship.
La sua giocata è arrivata in un momento decisivo della sfida al Principality Stadium di Cardiff e si è poi rivelata decisiva per la vittoria dei suoi per 21-24.
Tutto originato da un ottimo movimento in prima fase. Dopo aver vinto una rimessa laterale nella propria metà campo, l'Italia ha trasmesso l'ovale all'esterno velocemente per creare la superiorità numerica grazie all'inserimento dall'altro lato dell'ala Monty Ioane. Dopo essere passato oltre la difesa in maglia rossa, il trequarti di origini samoane, ha smarcato Pani che si è liberato in velocità e rientrando con una finta di Rio Dyer e Josh Adams, per poi resistere all'ultimo disperato tentativo di placcaggio di Nick Tompkins e segnare la sua prima meta al Sei Nazioni.
Oltre ad essere stata una giocata spettacolare, si è rivelata, come detto, una meta vitale, consentendo all'Italia di aumentare il divario e andare sopra al Galles con un doppio break per poi poter controllare al meglio nel secondo tempo.
“Nella prima frazione abbiamo giocato bene, ma non abbiamo segnato tanto quanto avremmo dovuto, andando al riposo avanti 0-11 - ha raccontato lo stesso Pani -. Aver segnato da prima fase e dopo appena cinque minuti della ripresa, ha dimostrato cosa potevamo essere in grado di fare e ci ha dato tantissima fiducia. Ad essere onesti, da quel momento in poi non siamo stati granché efficaci a livello offensivo ma siamo riusciti ad amministrare la partita con calci tattici di spostamento, ma comunque aver marcato quella meta ci ha dato la possibilità di tenere a distanza il Galles. Sullo 0-11 il match era ancora in equilibrio e la meta è stata un passo ulteriore verso la vittoria".
Ora, a contendergli il titolo della migliore marcatura del torneo ci sono lo scozzese Duhan van der Merwe, l'irlandese Calvin Nash ed il francese Nolann Le Garrec.
Oltre ad essere stato uno sforzo spettacolare, Pani ha deciso di sugellare ulteriormente l'impresa con un'esultanza di un certo livello.
Il ventunenne è un tifoso della Juventus e ha deciso pertando di ricreare il famoso "Siuuu" di Cristiano Ronaldo, prima di venire sommerso dall'abbraccio dei compagni. Anche la superstar portoghese ha, in effetti, ricordi felici al Principality Stadium, dove ha segnato una doppietta proprio contro i bianconeri (che poi avrebbe ritrovato come compagni) nella finale di Champions League del 2017 con la maglia del Real Madrid.
“Sono un grande fan di Ronaldo sin da piccolo, mi piace la sua mentalità e il modo in cui si prende cura di sé in campo e non - ha continuato l'ex under 20 -. Non importa quanti trofei abbia vinto, continua ad aver fame di successi ed è ciò che mi piace di più in lui. E' il mio atleta preferito e ha avuto un'incredibilmente lunga carriera sportiva. Ho deciso di imitare la sua esultanza ai tempi della Juve perché è stato un grande giocatore, forte, con ottime abilità e tutto quello che serviva".
Il Millenium sembra, in effetti, portare bene agli estremi italiani. Due anni fa, fu la volta di Ange Capuozzo, che inventò una serpentina irresitibile che consentì ad Edoardo Padovani di trovare la meta decisiva per interrompere un'assenza di vittorie che, nel Guinness Sei Nazioni, durava da 35 partite.
Pani si è trovato in campo al posto di Capuozzo - appiedato dalla gastroenterite - all'ultimo minuto alla prima giornata contro l'Inghilterra a Roma, ma schierato come ala con Tommaso Allan estremo, per poi venire confermato nel ruolo anche alla seconda giornata a Dublino contro l'Irlanda con il rientro del folletto di Tolosa con la maglia numero 15.
Capuozzo è poi stato confermato anche nei due positivi incontri successivi contro Francia e Scozia, aiutando gli Azzurri ad uno storico pareggio a Lille e al ritorno alla vittoria all'Olimpico, ma ha dovuto poi saltare la partita conclusiva a Cardiff a causa di un dito rotto, il che ha nuovamente spianato la strada a Pani. Ciò significa, però, soprattutto che i tifosi italiani possono ora contare su due estremi di primo livello che si contenderanno la maglia spingendosi sempre più in alto l'uno con l'altro negli anni a venire.
“La competizione fa sempre bene e ti aiuta a migliorarti. Siamo due buoni giocatori e possiamo giocare anche assieme, uno come estremo e l'altro all'ala. Personalmente mi trovo meglio come 15, che poi è il ruolo in cui gioco nelle Zebre e posso utilizzare di più il gioco al piede. Ma cerco comunque sempre di avere il giusto atteggiamento e accettare ogni possibile decisione dello staff. Voglio aiutare questa squadra a crescere ed è questo il mio scopo principale".
La vittoria sul Galles ha rappresentato un momento cruciale per l'Italia, che ha così potuto celebrare il suo miglior Sei Nazioni di sempre, con due vittorie e un pareggio, un ulteriore passo avanti rispetto ai due successi del 2007 e 2013.
Chiave in questo traguardo è stato il nuovo tecnico Gonzalo Quesada, che ha preso in mano la squadra dopo la Coppa del Mondo 2023, terminata con le sconfitte pesanti per 96-17 e 60-7 rispettivamente contro Nuova Zelanda e Francia.
Ha avuto a disposizione appena tre giorni di allenamento completi prima dell'inizio della manifestazione, ma era riuscito in precedenza ad avere alcune sessioni con i giocatori di base in Italia, alle Zebre come lo stesso Pani, e a Treviso.
Il giocatore, fiorentino di nascita, ammette che non c'è voluto molto al nuovo coach per mettere in movimento un diffuso meccanismo di confidenza sin dal suo primo incontro con la squadra e alla fine i risultati gli hanno dato ragione.
“Proprio prima del'inizio avevamo parlato della possibilità di fare il miglior torneo di sempre - conferssa Pani -. Dopo aver pareggiato con la Francia e battuto la Scozia, ci siamo guardati in faccia e detti che quella era la settimana più importante delle nostre vite. E in raduno c'era un vero desiderio di vincere di nuovo. Quesada ha sviluppato un nostro stile dopo la Coppa del Mondo e lo ha reso poi più equilibrato. Abbiamo utilizzato i calci per avanzare, soprattutto nella nostra metà campo. Ci siamo presi meno rischi e messo invece sotto pressione gli avversari con calci alti.
“Ci ha ricostruito dal punto di vista mentale, con diversi incontri prima del Sei Nazioni e detto che, anche se le parole contano, quello che conta davvero è ciò che poi facciamo sul campo. Dopo il pareggio con la Francia, ci ha chiesto di ripeterci, perché aveva visto che in passato, dopo un buon risultato, tornavamo indietro in quelli successivi. Abbiamo giocato tre grandi gare di fila, che ci fa capire che è stato fatto un notevole passo avanti. Ora sappiamo di essere in grado di farlo e ciò ci dà un bel senso di soddisfazione".
Ora Pani p tornato a Parma, dove spera di poter guadagnare un posto da titolare nelle Zebre per la parte conclusiva di United Rugby Championship (URC) e dell'EPCR Challenge Cup.
Continua quasi a non credere di aver segnato una meta con l'Italia nel Guinness Sei Nazioni, un qualcosa che sognava da quando si è innamorato della palla ovale sin dal suo primo allenamento a 7 anni con il Sesto Rugby.
Pani, d'altro canto, non vede l'ora di poter tornare in campo con i suoi compagni di nazionale, con il tour estivo con Tonga, Samoa e Giappone, che potrebbe offrire agli Azzurri la possibilità di continuare la loro striscia positiva.
“Per ora mi voglio concentrare soprattutto sul giocare bene con le Zebre - conclude -. Ovviamente parliamo di questo all'interno del team. Abbiamo avuto un ottimo Sei Nazioni e vogliamo provare a continuare questo stato di forma. Ci sono queste tre partite e, ad essere onesti, l'obiettivo deve essere quello di tre vittorie. All'interno dello spogliatoio si è creata un'ottima atmosfera e tutti remano nella stessa direzione: vogliamo tutti quanti vincere. Anche nelle settimane in cui non sono sceso in campo, volevo dare il 100%. E' un buon gruppo con tanti giocatori giovani ma anche ambiziosi e pronti a lavorare duramente per aiutare lo sviluppo dell'Italia".