Dopo l'ingresso davanti ai compagni con figlioletta al seguito di Jamie George, per festeggiare le cento presenze internazionali dell'ex capitano inglese, è Fin Smith a dare il via alla contesa.
I padroni di casa sono anche i primi a marcare, approfittando di un pallone perso in avanti dal mediano di mischia Stephen Varney. Nell'azione successiva, Tommy Freeman mette in moto la sua velocità sulla fascia destra, prima di riciclare all'interno per Tom Curry. Fase veloce con Alex Mitchell che alza dalla ruck per l'accorrente numero 8 Tom Willis, che impatta e si allunga oltre la linea di meta, offrendo a Fin Smith anche una trasformazione agevole per il 7-0.
E' la meta più veloce del Guinness Sei Nazioni 2025.
Qualche minuto dopo Steve Borthwick è costretto anche al primo cambio della partita, inserendo Marcus Smith per Ollie Lawrence, che cade a terra da solo dopo aver tentato un'accelerazione su una giocata dei trequarti.
Gli uomini in bianco si riorganizzano con i due Smith che tornano tra apertura ed estremo, come nelle partite precedenti, ed Elliot Daly spostato a centro.
L’Italia trova la reazione al 14’. Paolo Garbisi calcia a seguire con ovale ripreso da Juan Ignacio Brex, palla allargata all’ala e nuovo calcetto di Monty Ioane con rimbalzo che favorisce Ange Capuozzo che, coadiuvato dalla trasformazione di Paolo Garbisi, riequilibra il match.
Matt Gallagher, alla sua prima uscita nel Sei Nazioni e terzo cap complessivo, salva su un’azione a pochi metri dalla linea di meta azzurra nei minuti successivi e il primo quarto vede le formazioni rimanere sul 7-7.
Al 23’ gli ospiti avrebbero anche l’occasione per passare in vantaggio, ma il calcio mancino di Paolo Garbisi termina laterale.
Tre minuti più tardi, è Maro Itoje ad essere tenuto alto dopo una maul conseguente ad un calcio di punizione concesso per un placcaggio in ritardo di Federico Ruzza, con touche ai cinque metri e tentativo successivo di tuffo oltre il raggruppamento del seconda linea e capitano.
La meta è comunque nell’aria. Attacco inglese con i trequarti verso il centro del campo, calcetto delizioso e calibrato al millimetro con l’esterno sinistro di Daly, recuperato da Freeman che rientra evitando il placcaggio di Paolo Garbisi e schiaccia a terra.
L’Italia rimane, tuttavia, in partita, ispirata soprattutto dalle folate offensive di Capuozzo. L’estremo dello Stade Toulousain inventa, poco dopo la mezz’ora, la giocata che apre in due la difesa albionica, prima di riciclare all’interno su Ross Vintcent.
Il numero 8, preferito a Lorenzo Cannone in virtù della sua militanza proprio nella Premiership con gli Exeter Chiefs, finta di andare vicino da Gallagher, mette il turbo e vola in meta. Di nuovo tutto da rifare!
È una partita spettacolare con continui attacchi da una parte all’altra all’Allianz Stadium e l’Inghilterra si rimette quasi subito avanti con Ollie Sleightholme.
Il figlio d’arte è il terminale di una giocata veloce da calcio di punizione quasi tutta made in Northampton tra Mitchell, Fin Smith e Fraser Dingwall, il successivo inserimento di Marcus Smith e il passaggio al largo per l’ala dei Saints che arriva in bandierina.
Fin Smith continua ad essere in giornata di grazia dalla piazzola, ma poco dopo Paolo Garbisi risponde all’omologo britannico mettendo tra i pali un calcio piazzato che manda le squadre al riposo sul 21-17, nonostante un ultimo tentativo bloccato dal turnover in maul nei ventidue inglesi.
La ripresa si apre con gli Azzurri inizialmente in attacco, ma Itoje e compagni forzano il fallo e risalgono il campo. Un paio di cariche centrali e poi è Marcus Smith ad inventare quasi dal nulla la giocata che vale il punto di bonus offensivo per la quarta meta e mette gli inglesi sul 28-17.
Nel giro di pochi minuti, così come avvenuto nel terzo turno contro la Francia, l’Italia subisce il doppio colpo del ko da parte dei padroni di casa, che caricano con una serie di pick and go da distanza ravvicinata, Mitchell si inserisce dando ulteriore abbrivio e nella fase successiva è Tom Curry a trovare il grounding.
Jamie George, appena prima di lasciare il terreno di gioco, potrebbe persino andare vicino a celebrare con una marcatura personale la sua giornata da ricordare. Itoje fa il break e muove su Tom Curry, che ad una mano ricicla su Mitchell e da questi proprio sul tallonatore, il quale, a pochi passi dalla meta, vedendosi braccato dalla difesa, cede l'ovale a Sleightholme per la doppietta personale all'angolo. Fin Smith continua la sua partita perfetta e l'Inghilterra allunga sul 42-17.
Pressoché nulla da segnalare fino al 71', quando è l'Italia stavolta a trovare la terza meta dell'incontro. Manuel Zuliani si libera di alcuni placcaggi, ma viene portato a terra da Fin Baxter. Palla velocemente mossa al largo per Tommaso Menoncello, che vede di fronte a sé la difesa inglese completamente aperta e può facilmente raggiungere il centro dei pali.
Ollie Chessum viene premiato quale Guinness Player of the Match e a tempo scaduto l'Inghilterra trova anche la settima meta con un pallone rubato da Ben Earl, che fissa lo score definitivo sul 47-24 dopo il primo ed unico errore di Fin Smith nelle trasformazioni.
L'Italia paga un quarto d'ora di blackout ad inizio ripresa, così come avvenuto all'Olimpico alla terza giornata, non riuscendo a reggere il cambio di ritmo degli avversari e la settimana prossima riceverà nella capitale l'Irlanda, superata al secondo posto proprio dall'Inghilterra - che continua a rimanere bestia nera degli Azzurri con 32 vittorie in altrettanti confronti -, in una classifica con tre squadre in appena 2 punti e che vede ora nuova capolista la Francia.
Si prospetta, insomma, un Super Sabato tutto da vivere, dalle mille emozioni e che decreterà solo negli ultimi ottanta minuti la squadra vincitrice del Guinness Sei Nazioni 2025.