Le speranze di una rinascita gallese hanno subito un duro colpo a Edimburgo. E' passato quasi esattamente un anno dall’ultima vittoria del Galles nel Guinness Sei Nazioni, e l’attesa continua.

Nonostante i dragoni abbiano aperto le marcature con un calcio di punizione di Gareth Anscombe, è stata la Scozia a mettere subito in chiaro le cose con due mete nei primi dieci minuti.

La prima è arrivata con l’estremo Blair Kinghorn, che ha lasciato Anscombe sul posto mentre galoppava fino all’angolo per schiacciare. Poi Huw Jones ha combinato con il suo compagno di reparto ai centri, Tom Jordan, che ha segnato la seconda meta per i padroni di casa.

Il Galles ha mostrato qualche sprazzo della forma vista due settimane fa – quando aveva perso, ma in maniera incoraggiante, in casa contro l’Irlanda – dopo il primo quarto di gara, quando Anscombe ha calciato oltre la difesa scozzese permettendo all’estremo velocissimo Blair Murray di avventarsi sul pallone e segnare. L’apertura di Gloucester non è riuscita a trasformare, lasciando la Scozia avanti di sei punti: 14-8.

Poco dopo, però, la squadra di Gregor Townsend ha conquistato il punto di bonus con una meta che ha portato il punteggio sul 28-8. La reazione scozzese alla sconfitta nella Calcutta Cup era ormai in pieno svolgimento.

L’ala Darcy Graham (foto principale) ha finalizzato un’azione corale orchestrata dal mediano d’apertura Finn Russell, che ha trasformato mantenendo il suo perfetto record al piede. Poco dopo, il Galles si è trovato in guai ancora peggiori quando il pilone WillGriff John ha ricevuto un cartellino giallo per un fallo antisportivo, permettendo alla Scozia di intensificare la pressione.

Jordan ha poi approfittato di una serie di errori gallesi per segnare la sua seconda meta della partita, punendo una sequenza caotica che ha coinvolto un calcio-passaggio mal calibrato e un recupero sbagliato. La trasformazione di Russell ha garantito il punto di bonus già prima dell’intervallo, lasciando il Galles frastornato e la Scozia in totale controllo allo Scottish Gas Murrayfield.

Quel controllo è diventato ancora più soffocante quando Kinghorn ha segnato la sua seconda meta al 47° minuto, e Russell ha definitivamente messo da parte la sua pessima prova al piede contro l’Inghilterra centrando la quinta trasformazione consecutiva: 35-8.

Il centro Ben Thomas ha dato un po’ di incoraggiamento al Galles quando ha ricevuto il pallone nei ventidue scozzesi e ha bucato la difesa per segnare una meta nata dalla frustrazione. Anscombe ha trasformato: 35-15.

Il Galles aveva bisogno di altro, anche solo per rendere il punteggio più dignitoso, e ci ha pensato il seconda linea di riserva Teddy Williams con la sua prima meta internazionale. Un altro sostituto, Jarrod Evans, ha trasformato: 35-22.

Poi il numero otto Taulupe Faletau ha mostrato tutta la sua classe – e velocità – segnando sulla fascia sinistra dopo una splendida ripartenza di Murray dai propri 22, per poi vedere la sua gioia strozzata in gola dall'annullamento da parte dell'arbitro italiano Andrea Piardi.

Joe Roberts ha poi sfondato sulla fascia sinistra, ripetendo in parte l’azione di Murray. È stato infine fermato nei 22 scozzesi, ma i padroni di casa hanno concesso un calcio di punizione, permettendo al Galles di andare in touche con il tempo ormai rosso.

Da lì è arrivata la meta del centro Max Llewellyn, che si è tuffato oltre la linea prima che Jarrod Evans trasformasse, regalando al Galles il punto di bonus difensivo. Quanto avrebbero voluto mostrare un gioco così audace già nelle fasi iniziali della partita.