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ALLEZ PIERO

Piero Gritti
Il figlio d'arte Gritti è al primo anno di under 20 e ha intrapreso una nuova avventura sportiva e di vita in Francia, prossima avversaria venerdì sera dell'Italia.

Nato a Treviso nel 2005, può giocare come seconda e terza linea, ruoli nei quali è stato impiegato nel primo match contro l'Inghilterra e poi contro l'Irlanda alla seconda giornata, trovando una magnifica meta nata da un contrattacco di Marco Scalabrin.

"La meta in effetti è mia al 10% - commenta Piero Gritti -. Ho preso palla e schiacciato soltanto, il vero numero l'ha fatto Scalabrin. Contro l'Irlanda è rimasto il rammarico per una sconfitta di un solo punto, ma sono stato felice della mia prima marcatura nel torneo e per la prova in generale, sia personale che della squadra. Sul ruolo, probabilmente mi vedo più terza linea al momento, ma gioco dove c'è necessità, anche come numero 8. Nel mio club sono visto più come terza e per diventare una seconda di livello internazionale serve un certo percorso e devo migliorare diversi aspetti del mio gioco. Per ora, essendo il primo anno in under 20, voglio solo vivere ogni esperienza al massimo".

Il papà di Piero, Andrea, ha militato a lungo come seconda linea a Treviso e in nazionale e, assieme a tutta la famiglia, lo ha incoraggiato nella scelta effettuata in estate di lasciare l'Italia per approdare a Clermont, dove gioca con la formazione Espoir, l'Academy dei gialloblu.

"Lo scorso anno avevo già iniziato a parlare della possibilità di uscire dal percorso giovanile, volevo cimentarmi con l'alto livello, anche se avrei potuto fare un'altra stagione nell'under 19 del Benetton Treviso. L'idea poteva essere quella di un'esperienza all'estero oppure in un club di serie A in Italia. A dicembre abbiamo iniziato a parlare di Francia e a gennaio è arrivato il primo riscontro di interesse da parte di Clermont. A febbraio ho giocato contro la nazionale under 18 transalpina e poi sono stato qualche giorno a vedere le strutture del club e a provare i metodi di allenamento. Poco prima del Festival Sei Nazioni under 18, infine, è arrivata la firma. L'obiettivo è quello di puntare a migliorarmi costantemente e ora voglio cercare di dare tutto me stesso qui in questi tre anni".

Il campionato giovanile oltralpe è strutturato in due gironi Elite da dieci squadre con le prime destinate a qualificarsi per semifinali e finali. Attualmente il Clermont è secondo dietro La Rochelle e davanti al Racing 92. Il papà ha affrontato il Montferrand da avversario, mentre vi ha militato tra fine anni '90 e all'inizio del nuovo millennio Alessandro Troncon, altro trevigiano e centurione del rugby azzurro.

"Con lui ho avuto modo di parlare e mi ha detto che si era trovato bene. Certo erano tempi diversi rispetto ad oggi. Tutta la mia famiglia, comunque, mi ha supportato in questa decisione che alla fine è una scelta di vita, non solo di rugby. In poco tempo, con due lezioni a settimana, ho imparato il francese. Vivo in un appartamento con un compagno di squadra vicino alle strutture e al centro sportivo Omnisport della città, dove si ritrovano un po' tutti gli atleti, anche quelli della squadra di calcio. Non nego che all'inizio sia stata un po' dura. Ho sempre vissuto a Treviso e in famiglia, una vita per certi versi facile e senza problemi, senza rinunce e da innamorato del rugby, con gli amici di una vita. Spero di riabbracciarli e rivederli dopo la partita con la Francia, dato che avremo una settimana di riposo e rientrerò a Treviso. A Clermont, comunque, sto bene e, anche se è diverso, mi diverto. C'è anche Francois Mey, italiano pure lui, ma ci vediamo poco, essendo in prima squadra".

Team seniores che non può che rappresentare un obiettivo. Non ci saranno magari i fasti di qualche anno fa, ma rimane una delle formazioni più importanti di Francia, conosciuta in passato anche per la sfortuna che ha accompagnato le molte finali perse, ma capace di vincere due titoli nel Top 14 nel 2010 e 2017, oltre a disputare sette finali europee trionfando per tre volte in Challenge Cup.

"Per ora ho fatto solo qualche allenamento assieme ad altri compagni con la prima squadra, ma spero di avere maggiori occasioni quando sarà finito il Sei Nazioni. Cosa mi riserverà il futuro non lo so. Per ora vorrei fare del mio meglio in questi anni a Clermont, dove potrò formarmi come giocatore. Quando si è giovani risulta più semplice imparare e quindi penso che questi potranno rivelarsi anni fondamentali. Certo, la speranza di poter esordire in prima squadra non manca".

Il focus, però, ora è sulla sfida di venerdì sera a Beziers, contro compagni di squadra e avversari che affronta ogni settimana.

"Nelle prime partite, con la Francia hanno giocato due miei compagni di Clermont. Mi aspetto un match molto fisico, dove soprattutto le fasi statiche saranno importanti. Un po' una fotocopia di quanto successo contro l'Irlanda. Noi, comunque, vogliamo continuare a dimostrare di non essere quelli visti con l'Inghilterra. A Cork, abbiamo saputo reagire e dimostrare a pieno il nostro valore. Poi purtroppo nel rugby, e in generale nello sport, le partite si vincono e si perdono, ma siamo stati lì a giocarcela fino all'ultimo. L'obiettivo deve rimanere quello di migliorarsi costantemente. Certo, sappiamo che sarà dura, perché affrontiamo la squadra campione del mondo e poi probabilmente vorranno rifarsi pure della sconfitta in amichevole nell'ultimo test di preparazione a Viadana".