Ma soprattutto, il gruppo di Gonzalo Quesada ha dato la sensazione di una crescita costante, sbagliando di fatto soltanto la sfida con i campioni in carica dell'Irlanda a Dublino.
Team giovane e tanti nuovi punti fermi d'esperienza che creano fiducia per il futuro, uniti anche a quanto di buono fatto nelle ultime stagioni dall'under 20, nonostante l'inspiegabile sconfitta in rimonta all'Arms Park nella giornata di chiusura.
Per il Galles, invece, tutto da rifare in un torneo senza vittorie, ma che ha soprattutto visto gli uomini di Warren Gatland lasciare sensazioni positive nelle prime due partite e calare invece progressivamente alla distanza dopo il giro di boa.
A Cardiff finisce 21-24 un match ben gestito dagli ospiti, mentre i padroni di casa sono apparsi a lunghi tratti in difficoltà e privi di idee.
Decisivo il grande lavoro sporco nel breakdown e il predominio in mischia degli italiani.
Non il miglior modo per i britannici di salutare un generoso George North, al passo d'addio a livello internazionale dopo 14 anni di carriera, 121 caps con il Galles, cui se ne aggiungono altri 3 con i British & Irish Lions, terzo di sempre per la nazionale dietro al leggendario capitano e seconda linea Alun Wyn Jones (158) e al pilone Gethin Jenkins (129).
Comincia bene la partita dell'Italia, con il giusto piglio e tre punti che arrivano dal piede di Paolo Garbisi dopo cinque minuti, grazie al tenuto evidenziato da Danilo Fischetti.
L'apertura, che tra due giorni inizierà la sua nuova avventura a Tolone, non fallisce nemmeno al 13', ancora per un pallone non rilasciato dai padroni di casa sulla pressione di capitan Michele Lamaro.
Al 19' gli Azzurri legittimano il predominio del primo quarto di gara andando in meta.
Garbisi inventa la giocata con Tommaso Menoncello e Monty Ioane, riciclando poi su Federico Ruzza, che arriva nei cinque metri gallesi.
Una serie di falli dei Dragoni concedono il vantaggio ai tricolori, che comunque continuano a giocare. Juan Ignacio Brex muove dietro la schiena per Garbisi, il quale va all'altezza su Ioane, veloce nel raddrizzare e inserirsi nel varco fino alla terra promessa.
Partita che va a strappi, senza grosse emozioni e con tanti errori da parte di Dafydd Jenkins e compagni, che rimangono senza punti al momento di rientrare negli spogliatoi: 0-11.
La ripresa sembra proporre un altro Galles, ma invece a marcare quasi subito è di nuovo l'Italia e lo fa con una splendida giocata, sulla falsariga di quella che aveva portato alla meta realizzata da Tommaso Allan nella prima giornata contro l'Inghilterra.
Azione che nasce da metà campo, di nuovo Brex come primo ricevitore a giocare dietro con Garbisi che serve Ioane, il quale, dopo aver corso e fissato, allarga su Lorenzo Pani.
Il giovane estremo delle Zebre Parma non fa per niente rimpiangere l'assenza di Ange Capuozzo, mandando a vuoto Rio Dyer e Josh Adams e resistendo poi al disperato tentativo di placcaggio di Nick Tompkins.
Dopo l'ora di gioco, il Galles prova a reagire con una bella azione che mette in movimento le gambe di Tomos Williams, servito all'interno da Dyer, dopo una giocata tra Cameron Winnett ed Elliot Dee.
Il mediano sembra avere la rapidità sufficiente a riaprire la contesa, ma su di lui rinviene in maniera eccezionale il subentrato Ross Vintcent, che salva i suoi con l'assistenza di Manuel Zuliani, altro arrivato dalla panchina che recupera palla e consente la liberazione al piede addirittura da parte di Michele Lamaro.
Nel giro di pochi minuti, tuttavia, a sfondare è il tallonatore dei Dragons, Elliot Dee, che può festeggiare nel migliore dei modi la cinquantesima presenza con il Galles toccata la scorsa settimana contro la Francia, marcando i primi punti della partita degli uomini in rosso dopo revisione al video con il TMO.
L'Italia si mette, comunque, ad un doppio break di distanza in sicurezza, appena entrati negli ultimi dieci minuti, ancora con un piazzato di Garbisi, e aumenta ulteriormente il divario appena un paio di movimenti di lancette dopo con Martin Page-Relo, nella voluta alternanza tra i due calciatori.
La ciliegina sulla torta è la nomina di Nacho Brex a Player of the Match per la seconda volta consecutiva dopo quella di sabato scorso all'Olimpico di Roma contro la Scozia, a conferma delle prestazioni costanti del monumentale centro, che costituisce una cerniera eccezionale assieme a Tommaso Menoncello, due da tenere in considerazione anche per ogni squadra del Fantarugby.
La difesa azzurra resiste fino all'ultimo minuto, quando il Galles trova la meta di una magra consolazione con il seconda linea Will Rowlands, che concretizza un lungo multifase che aveva visto in precedenza arrivare corto Aaron Wainwright.
La (poca) soddisfazione si spezza ulteriormente in gola sulle immagini dell'uscita dal campo, sostenuto a braccia dallo staff medico causa infortunio, di George North, che lascia la nazionale nel peggiore dei modi, ma accolto dal continuo applauso del Millenium.
All'ultimissima azione, Mason Grady con un calcetto fortunoso riesce ad involarsi ancora in meta, rendendo un po' meno amaro il pomeriggio.
La partita si chiude 21-24. Per il Galles, ultimo posto in classifica, zero vittorie nell'edizione 2024 e cucchiaio di legno, mentre l'Italia può celebrare tre risultati utili consecutivi nel suo miglior Sei Nazioni.
Nessun volo pindarico sul campo, ma semplice serenità e consapevolezza del buon lavoro fatto e portato avanti in questo mese e mezzo dagli Azzurri. Che sia l'inizio di una nuova era?