Ultimi

SCALABRIN, IL FUTURO VAN DER MERWE ITALIANO

Marco Scalabrin
Nato a Venezia il 14 maggio 2004, Marco Scalabrin è stata la sensazione della seconda giornata del torneo Sei Nazioni under 20 con una prova di grande carattere contro i campioni in carica dell'Irlanda.

Grazie alle sue due mete e all'assist per una terza marcata da Piero Gritti, l'Italia ha accarezzato il sogno di una straordinaria vittoria a Cork, contro un'Irlanda che, con la sola esclusione della finale mondiale con la Francia, è imbattuta da tre anni.

"In effetti abbiamo sognato l'impresa - commenta l'ala degli Azzurrini -. Sapevamo che ci saremmo trovati di fronte una squadra molto organizzata, ma abbiamo giocato bene, andando in vantaggio negli spogliatoi e con il desiderio di vittoria che saliva. Purtroppo alla fine il punteggio è stato a loro favore e soltanto per un punto, ma noi abbiamo dato una dimostrazione ulteriore del nostro valore".

Al termine della gara, in effetti, il tecnico Massimo Brunello ha voluto elogiare i suoi definendoli magnifici e indicato come, nonostante la sconfitta, la performance potesse portare parecchio morale ai ragazzi.

"E' stata un'ottima partita, in un campo importante, contro una nazione che è ricca di tradizione rugbistica. Dopo la sconfitta contro l'Inghilterra c'era da parte di tutta la squadra una grande voglia di riscatto: volevamo farci valere e far capire chi fossimo realmente. Io stesso, soprattutto per quella meta mancata a Treviso, volevo rifarmi".

Il suo idolo è manco a dirlo un altro specialista di doppiette, lo scozzese Duhan van der Merwe e il telefono in settimana ha continuato a squillare, tra complimenti, richieste di interviste e chissà forse pure qualche interessamento per il futuro.

"L'obiettivo personale è quello di continuare a raggiungere delle belle soddisfazioni, ma allo stesso tempo non voglio fare troppe previsioni. Mi piacerebbe un giorno tornare al Benetton Treviso in URC, che adesso ha una squadra molto forte con tanti giocatori nel giro delle nazionali. Vorrei poter rientrare per continuare il mio percorso di crescita e maturazione. Un'esperienza eventuale all'estero? E' un qualcosa che può sempre far crescere, scoprire nuove realtà che vivono il rugby in maniera culturalmente diversa".

Cresciuto nel Rugby Riviera, a Mira nell'entroterra veneziano, è poi transitato per l'Accademia di Treviso e le giovanili biancoverdi. Ora, dopo aver siglato un accordo triennale con la federazione italiana, gioca nella serie A elite con la neopromossa Vicenza, e nel tempo libero si dedica agli studi di fisioterapia.

Lo scorso anno, ha fatto già parte del gruppo allargato dell'under 20, ma senza partecipare al torneo Sei Nazioni e alla Coppa del mondo, ma in passato, con l'under 18, era già riuscito nell'impresa di battere i pari età dell'Irlanda. Ci racconta come sono nate le mete.

"Sulla prima, sono andato per placcare l'avversario nel momento della conquista dopo il nostro calcio d'invio e quando ha sbagliato la presa mi son trovato il pallone in mano e un po' di spazio. La seconda viene da una giocata studiata in allenamento, mentre la meta di Piero Gritti da una palla di recupero".

Fisico imponente, 194 centimetri per un'ala sembrano quasi essere un lusso più da terza linea, ma in passato ha provato anche come centro, mentre da piccolo si era cimentato per brevi periodi con altre discipline: calcio, nuoto e karate, prima di intraprendere la strada del fratello Matteo, di quattro anni più grande, che ancora gioca centro nella prima squadra del Riviera in serie C.

"Il Veneto è la regione principale per la palla ovale in Italia, ma nel territorio veneziano non è sempre semplice e non ci sono molte squadre e quindi non sempre capitava nelle giovanili di scontrarsi con formazioni di livello oppure rischiavamo delle sconfitte pesanti. Con me al Riviera ha giocato a lungo anche Dewi Passarella, che è stato con la nazionale under 20 negli scorsi anni".

Da sabato sarà in raduno a Treviso per preparare la prossima trasferta contro i campioni del mondo della Francia.

"Una squadra forte, con un buon gioco e che sarà galvanizzata dal fatto di essere in casa. Analizzeremo sicuramente al meglio le partite sin qui disputate, i loro punti di forza e dove possiamo provare a creare dei pericoli usando le nostre abilità per dare il massimo, come fatto contro l'Irlanda. Poi arriverà la parte conclusiva del torneo contro Scozia e Galles, dove vogliamo fare altrettanto bene, ma senza sottovalutare nessuna avversaria. Sono tutte belle squadre e anche noi, nonostante il punteggio, abbiamo fatto vedere le nostre abilità contro l'Irlanda, mentre contro l'Inghilterra non eravamo riusciti a pieno a dare il nostro meglio".