Ireland v England - Women's Six Nations Rugby - 12 April 2025

Virgin Media Park
Virgin Media ParkCork
TERMINATA
ArbitroAurelie Groizeleau
1°T5-7
IRE
IRE
5
vs
ENG
ENG
49
1°T5-7
0
Metri guadagnati
0
0
Turnover vinti
0
0
Placcaggi eseguiti
0

Highlights

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05:32

PUNTI SALIENTI | IRLANDA v INGHILTERRA | 2025 W6N

Punti salienti del terzo turno del Guinness Women's Six Nations 2025, tra Irlanda e Inghilterra.

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Resoconto della partita

INGHILTERRA IN PIENA CORSA PER IL GRANDE SLAM

Nonostante un avvio difficoltoso, le Red Roses marcano 7 mete e si impongono 5-49 a Cork nel terzo turno del Guinness Sei Nazioni femminile

Quasi 8000 tifosi presenti al Virgin Media Park, in quella che si è dimostrata una partita da record per il rugby femminile in Irlanda, trattandosi del match con il maggior numero di spettatori in assoluto disputato in modo indipendente – e anche una partita decisamente spettacolare.

Che potesse trattarsi di un incontro equilibrato lo si capisce già nel primo quarto. Nessun punto viene segnato da entrambe le squadre, l’Inghilterra entra raramente nei ventidue metri irlandesi e i placcaggi sono devastanti. La domanda è se l’Irlanda, sfavorita sulla carta, possa riuscire a mantenere la stessa resistenza per un'altra ora.

Se nei primi venti minuti è la difesa il punto di forza dell’Irlanda, quattro minuti dopo l’inizio del secondo quarto è invece il loro attacco improvvisato a scuotere la partita. Dopo aver recuperato una touche sbagliata, l’apertura Dannah O’Brien ha un’intuizione brillante: calcia oltre la linea difensiva, dando il via ad una corsa tra Abby Dow, in ripiegamento, e la sua avversaria diretta Amee-Leigh Costigan.

Quando Costigan vince lo sprint, e con un buon margine, schiaccia l’ovale oltre la linea per diventare la prima giocatrice irlandese a segnare una meta contro l’Inghilterra da sei anni e mezzo. Se solo le ragazze in verde avessero il tempo di costruire gioco contro un’avversaria tanto pericolosa, potrebbero anche permettersi di sognare: 5-0.

Ma l’Inghilterra non ci sta a seguire il copione, e al 34’ sfrutta la potenza della propria maul per mandare Morwenna Talling oltre la linea. La facile trasformazione di Zoe Harrison mette le ospiti in vantaggio, 5-7, un risultato che l’Irlanda accetta di portare negli spogliatoi all’intervallo.

La rapidità di pensiero e di gambe di Jess Breach rischia di regalare alla Red Roses una meta dopo meno di 30 secondi dall’inizio del secondo tempo, ma il TMO annulla per un piede in touche. Eppure, viene da chiedersi cosa abbiano detto gli allenatori inglesi pochi minuti prima negli spogliatoi.

Per l’Irlanda arriva un momento davvero complicato con il cartellino giallo al proprio pilone sinistro, Niamh O’Dowd, punita per falli ripetuti in mischia chiusa. Dopo un in avanti di Ellie Kildunne nell’area di meta irlandese, l’Inghilterra aspetta pazientemente fino al 48’ per vedere Zoe Harrison bucare la difesa verde ridotta in inferiorità numerica – e trasformare la propria meta per portare il punteggio sul 5-14.

L’Inghilterra ha ormai preso ritmo, e subito dopo è Dow a sprintare lungo la fascia destra, servendo all’interno Meg Jones che segna al centro. Harrison trasforma ancora: 5-21.

Contro la Red Roses, pochi errori sono più costosi di un cartellino giallo, e la prima linea di riserva Sarah Bern lo dimostra con forza: schiaccia oltre la linea per la quarta meta dell’Inghilterra, quella del punto di bonus, e poi ne segna un’altra, altrettanto potente, prima del 70’. Una vera finalizzatrice.

Kildunne diventa poi la miglior marcatrice di mete del torneo: semplicemente inarrestabile, evita diverse avversarie irlandesi dopo aver ricevuto l’ovale fuori dai ventidue metri e segna la sua quarta marcatura in questo Sei Nazioni. Harrison aggiunge la trasformazione: 35 punti a 0 per l’Inghilterra nel secondo tempo.

Non volendo essere da meno rispetto alla compagna di prima linea Bern, il tallonatore Kelsey Clifford segna anche lei la sua prima meta in nazionale, proprio nel giorno dell’undicesimo cap. Un’altra subentrata, Holly Aitchison, trasforma: 5-49.

Dopo dieci anni di attesa per una vittoria contro l’Inghilterra, l’Irlanda deve ancora rimandare il sogno. Se c’è una consolazione per la squadra di Scott Bemand, è l’enorme miglioramento rispetto all’ultimo incontro con le Red Roses, chiuso sull’88-10 all’Allianz Stadium.

L’Inghilterra, senza dubbio, si rammarica per un primo tempo poco brillante, ma col passare dei minuti dimostra quanto sia difficile tenerle testa per 80 minuti. Una qualità da vere vincenti.

Guinness Player of the Match: Maud Muir (Inghilterra).