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TRAGUARDI DEL SEI NAZIONI 2025

Damian Penaud scores at Twickenham
Diamo un'occhiata ai giocatori che nel Championship di quest'anno avranno degli obiettivi da raggiungere

METE

Quando George North si è ritirato dal rugby internazionale lo scorso anno, sarebbe stato comprensibile provare un pizzico di rammarico per non essere riuscito a superare il record di 26 mete nel Guinness Sei Nazioni detenuto da Brian O’Driscoll.

Il colosso gallese si è fermato a sole tre mete dal totale dell'irlandese, con una di vantaggio su un'altra leggenda in maglia rossa, Shane Williams. Dietro Williams ci sono tre giocatori con 16 mete ciascuno: Stuart Hogg, Ben Cohen e un uomo che potrebbe superarli tutti col tempo: il francese Damian Penaud.

A quota 15 mete, invece, ci sono gli scozzesi Huw Jones e Duhan van der Merwe, entrambi a una sola marcatura dal raggiungere Hogg come miglior marcatore di mete della Scozia nella storia del torneo.

La domanda ora è: chi si prenderà il quarto posto in solitaria?

PRESENZE

Cian Healy è l'uomo che in maniera tranquilla, ma efficace sta lavorando nell'ombra per arrivare in cima alle leggende del torneo. In questa edizione, lo abbiamo già visto superare i connazionali Rory Best (64) e Brian O’Driscoll (65), conquistando il terzo posto per numero di presenze nel Championship con 66.

Il pilone sinistro, che ha esordito nei test match nel novembre 2009, ha trovato il suo ruolo ideale come arma dalla panchina irlandese. Se dovesse scendere in campo nelle prossime tre partite – come ha fatto nelle prime due – non solo supererebbe Alun Wyn Jones (67), ma raggiungerebbe Sergio Parisse in cima alla classifica con 69 presenze.

DIFENSORI BATTUTI

Brian O’Driscoll resta difficile da superare con i suoi 163 difensori battuti nel corso della sua carriera nel Guinness Sei Nazioni (con Stuart Hogg a un solo avversario di distanza), ma Duhan van der Merwe e Damian Penaud potrebbero farsi strada nella top quattro.

Le ali di Scozia e Francia hanno entrambe raggiunto quota 100 difensori battuti nella seconda giornata, portandosi rispettivamente a 102 e 100, mentre Gaël Fickou è anch’egli a 100. Subito dietro c’è il francese Antoine Dupont, ottavo in classifica, che deve battere altri 14 difensori per raggiungere il traguardo dei 100.

Dietro O’Driscoll e Hogg troviamo George North (162) e Rob Kearney (104), entrambi ritirati dal rugby internazionale, il che significa che il quarto posto è alla portata di due dei più letali attaccanti del torneo.

CARRIES

Il cambiamento più significativo è avvenuto nella seconda giornata del Guinness Sei Nazioni, quando Taulupe Faletau ha superato Brian O’Driscoll (sì, ancora lui) conquistando il terzo posto grazie alle sue 13 cariche contro l'Italia, che lo hanno portato a quota 505.

Faletau ha ancora strada da fare per raggiungere Stuart Hogg (541), ma sembra quasi irraggiungibile il primato assoluto di Sergio Parisse, con l’incredibile cifra di 785 cariche. Quel record verrà mai battuto?

ASSIST DA META

Il mediano di mischia irlandese Conor Murray guida la classifica degli assist per mete e gli basta un solo passaggio decisivo per raggiungere quota 30, staccando di dieci lunghezze il secondo in classifica, Finn Russell (anche se è probabile che il suo totale aumenti nel corso di questo torneo).

Al terzo posto c’è Antoine Dupont, che con la sua tripletta di assist contro il Galles nella prima giornata è diventato solo il terzo giocatore a raggiungere quota 20 nel Sei Nazioni. Subito dietro di lui troviamo tre grandi nomi della palla ovale: Dan Biggar (18), Ronan O’Gara e Jonny Wilkinson (entrambi a 17).

OFFLOAD

Se Antoine Dupont riuscisse a realizzare altri sei offload nel Guinness Sei Nazioni 2025, diventerebbe solo il quinto giocatore a superare quota 50 nel torneo.

Davanti a lui ci sono nomi ben noti: Brian O’Driscoll (82) e Stuart Hogg (57), seguiti da Nathan Hines (54), Louis Picamoles (51) e Sean Lamont (49).

Forse il nome più sorprendente in questa lista è proprio quello di Hines, una seconda linea, che è uno dei tre scozzesi presenti nella top cinque.

PLACCAGGI

Tre giocatori ancora in attività figurano nella top sei della classifica dei placcaggi – e due di loro potrebbero persino guadagnare una posizione.

Alun Wyn Jones potrebbe rimanere irraggiungibile in vetta con i suoi 752 placcaggi, ma al secondo posto c’è lo scozzese Jonny Gray a quota 572, che può ridurre il divario, mentre Taulupe Faletau potrebbe addirittura superarlo, trovandosi attualmente a sole tre lunghezze di distanza (569). Entrambi potrebbero concludere il torneo superando i 600 placcaggi.

Nel frattempo, il capitano dell’Inghilterra Maro Itoje è a soli 15 placcaggi dal raggiungere quota 500 nel Guinness Sei Nazioni e si trova a sei lunghezze dal quinto posto occupato da Justin Tipuric, mentre al quarto posto c’è Sergio Parisse con 540.

TURNOVER

Proprio quando si potrebbe pensare che Brian O’Driscoll avesse qualche limite nel suo gioco, si scopre che detiene anche il record di turnover vinti nel Guinness Sei Nazioni, con un incredibile totale di 53.

La notizia interessante? Maro Itoje è a un solo turnover dal raggiungere quota 50 nel torneo e, con altri quattro, eguaglierebbe il primato di O’Driscoll. Anche se potrebbe non accadere in questa edizione, sembra quasi inevitabile che il capitano dell’Inghilterra superi il record, consolidando ulteriormente la sua reputazione come uno dei più grandi giocatori nella storia del torneo.

Itoje ha 8 turnover di vantaggio su John Barclay, 13 su Sergio Parisse e 14 su Alun Wyn Jones.

Il Guinness Sei Nazioni continuea con la terza giornata a partire da sabato 22 febbraio.